mercoledì 31 marzo 2010

dell'arte [del dialogo]

[...]
"Da false premesse è possibile talora dedurre conclusioni vere.Se così non fosse,sarebbe facile ricondurre in ogni caso la verità o la falsità delle conclusioni alla verità o alla falsità delle premesse:con l'acquisizione dunque di un criterio formale di verità che appartiene invece solo al dominio delle scienze esatte,le cui dimostrazioni sono fondate sui princuipi rigorosi della logica."
[...]


Di mezza giornata di studio,chissà perchè,è l'unica cosa che ricordo.
Ossessione è quando un pensiero non riesce a scollartisi di dosso.O quando non riesci a scollarti di dosso un pensiero.
Io sono ossessionata,quindi.

Se crede che io sia stupida,si sbaglia.
Se credono di aver ragione,solo perchè si trovano d'accordo[ipocritamente e temporaneamente e esteriormente e oppotunisticamente,d'accordo],si sbagliano.Stanno solo sbagliando ipocritamente e temporaneamente e continuatuivamente e oppotunisticamente insieme.

[Che è sicuramente una condizione piu' piacevole della mia,ma che non cambierei neanche morta,con la mia.
Sulle labbra una
costante espressione di disgusto.Negli occhi una costante espressione di disapprovazione.
tristezza&rabbia&sfiducia.
E ho i miei cazzo di motivi.Uh,se li ho.
Che tutto gira sempre al contrario,o sono io in un perenne carnevale.
In entrambi i casi,ho voglia di vomitare.
Disgusto.Disapprovazione.
Solitudine,come riparo.
A tutto quanto non puo' piacermi.
A tutto quanto non voglio adeguarmi.

E piu' sembrano simili,e piu' giocano sporco.
Non voglio qualcuno che giochi dalla mia parte.
Vorrei qualcuno che non sappia giocare.
O qualcuno che scelga di non farlo.]

martedì 30 marzo 2010

per un filo d'erba

[E tutti credettero ch’egli fino all’ultimo seguitasse a delirare]

...

"...Non aver più coscienza d’essere, come una pietra, come una pianta; non ricordarsi più neanche del proprio nome; vivere per vivere, senza saper di vivere, come le bestie, come le piante; senza più affetti, né desiderii, né memorie, né pensieri, senza più nulla che désse senso e valore alla propria vita. Ecco: sdrajato lì su l’erba, con le mani intrecciate dietro la nuca, guardare nel cielo azzurro le bianche nuvole abbarbaglianti, gonfie di sole; udire il vento che faceva nei castagni del bosco come un fragor di mare, e nella voce di quel vento e in quel fragore sentire, come da un’infinita lontananza, la vanità d’ogni cosa e il tedio angoscioso della vita.

Nuvole e vento.

Eh, ma era già tutto avvertire e riconoscere che quelle che veleggiavano luminose per la sterminata azzurra vacuità erano nuvole. Sa forse d’essere la nuvola? Né sapevan di lei l’albero e le pietre, che ignoravano anche se stessi.

E lui, avvertendo e riconoscendo le nuvole, poteva anche — perché no? — pensare alla vicenda dell’acqua, che divien nuvola per ridivenir poi acqua di nuovo. E a spiegar questa vicenda bastava un povero professoruccio di fisica; ma a spiegare il perché del perché?

Su nel bosco dei castagni, picchi d’accetta; giù nella cava, picchi di piccone.

Mutilare la montagna; atterrare gli alberi, per costruire case. Lì, in quel borgo montano, altre case. Stenti, affanni, fatiche e pene d’ogni sorta, perché? per arrivare a un comignolo e per fare uscir poi da questo comignolo un po’ di fumo, subito disperso nella vanità dello spazio.

E come quel fumo, ogni pensiero, ogni memoria degli uomini.

Ma davanti all’ampio spettacolo della natura, a quell’immenso piano verde di querci e d’ulivi e di castagni, digradante dalle falde del Cimino fino alla valle tiberina laggiù laggiù, sentiva a poco a poco rasserenarsi in una blanda smemorata mestizia.

Tutte le illusioni e tutti i disinganni e i dolori e le gioie e le speranze e i desiderii degli uomini gli apparivano vani e transitorii di fronte al sentimento che spirava dalle cose che restano e sopravanzano ad essi, impassibili. Quasi vicende di nuvole gli apparivano nell’eternità della natura i singoli fatti degli uomini. Bastava guardare quegli alti monti di là dalla valle tiberina, lontani lontani, sfumanti all’orizzonte, lievi e quasi aerei nel tramonto.

Oh ambizioni degli uomini! Che grida di vittoria, perché l’uomo s’era messo a volare come un uccellino! Ma ecco qua un uccellino come vola: è la facilità più schietta e lieve, che s’accompagna spontanea a un trillo di gioia. Pensare adesso al goffo apparecchio rombante, e allo sgomento, all’ansia, all’angoscia mortale dell’uomo che vuoi fare l’uccellino! Qua un frullo e un trillo; là un motore strepitoso e puzzolente, e la morte davanti. Il motore si guasta, il motore s’arresta; addio uccellino!..."

...

[da:Canta l'epistola,Pirandello]

lunedì 29 marzo 2010

voglia d'aria e di prato,verde.

una lesbica piu' bigotta dello stereotipo di un contadino siciliano di inizio secolo[i paradossi della vita]
+
una parassita che continua a sentirsi in casa sua[e invece sta vivendo,da parassita appunto,in casa mia]
+
un bagno di servizio piu' sporco del bagno della stazione[di servizio]
=

voglia di traslocare.

ma siccome non si puo',e siccome fuori c'è il sole.
esco.e basta.

[anche se al mio ritorno lei continuerà a non capire un cazzo di cio' che è diverso da lei.l'altra continuerà ad essere maledettamente urticante,alla sola vista.la casa che è temporaneaente mia{almeno per un settimo} continuerà ad essere il luogo piu' marcio di questa marcia città]

voglia d'aria.e di prato,verde.

sabato 27 marzo 2010

have you ever [?]

Ci sono musiche,che le immagini mentre qualcuno le suona.e parole che immagini uscire dalla bocca di qualcuno,mentre le canta.E musiche che sembrano nate direttamente lì,tra una parola e l'altra,nella cassa dello stereo.

Per me loro erano questo.Una musica che esce dalla cassa.E che innesca una serie di pensieri,e immagini.Mie,e Nostre.

Adesso hanno invece anche un volto.Ma dubito che ascoltandoli di nuovo,attraverso le casse,possa essere l'esibizione dal vivo a tornarmi alla mente.
E sono stati fantastici.Carichi.
Pero'.

Pero' per me,loro,sono Altro.

Non credo questo cambierà.
E quella canzone io l'ho sempre cantata col testo sbagliato.E' per questo che forse mi faceva pensare a lei.
Have you ever?
Have you ever been honest?
[che me lo chiedero' sempre,perchè solo lei questo puo' saperlo]

E poi in chiusura,la consapevolezza che mai a nessuno potro' canticchiare implorando con occhi di caleidoscopio,quelle cose.
Perchè quelle cose,io,solo con lei.
Con la prima lei,di lei,che ho avuto la fortuna di conoscere.Prima di odiare l'altra.

Leave me paralyzed,love.
Leave me hypnotized,love.

[una parentesi.
che non puo' essere definita "solo"una parentesi]

giovedì 25 marzo 2010

incredibbbbile![stasera tutti in piazza]




per tutto il tempo,ho sperato che questo video fosse una candid camera...e invece no!
sta gente esiste per davvero.e vota,cristo santo.
bisognerebbe interdirli.
che non ci arrivano proprio.

lunedì 22 marzo 2010

cercando di incastrare pezzi[che non si incastrano]

alle scuole medie un professore di italiano mi disse che sposavo tutte le cause perse
[me lo disse anche quello di matematica]
sembrava stupido sposare quelle perse.sembrava da perdente.


alle scuole superiori una professoressa mi disse di non sposare mai la causa di nessuno[chiunque me lo avesse chiesto]perchè nessuno che ci tiene a te,ti chiede di sposare la sua causa[soprattutto se è persa in partenza]
mi disse anche che quando una cosa sembra giusta forse non lo è.che chi sembra esporsi e portare la bandiera spesso ha il culo coperto,e fingerà di non conoscerti quando qualcuno si parerà sulla tua strada.
che chi aiuti non ti aiuta.che la tua causa,non la sposa nessuno,quando ne hai bisogno[specie se è persa in partenza]
che non conta il giusto o lo sbagliato ma il vincente e il perdente.

ho sempre pensato che fosse l'unica a dirmi le cose per quelle che erano.che si vedeva un po' nella me barricadera ,e voleva proteggermi,a suo modo,senza togliermi l'entusiasmo.

ma se non farmi sposare alcuna causa fosse stata la sua,causa?

morale della favola:se ti fidi di qualcuno tutto cio' che dice puo' avere senso,e valore.ma se non ti fidi qualsiasi cosa abbia un senso,ne ha almeno un altro altrettanto plausibile,nascosto.

io di lei mi fidavo,e mi fido ancora.
dalla sua lezione ho imparato che fidarsi a volte è stupido[è veramente stupido]
eppure di lei mi sono fidata,e mi fido ancora,e non ritengo che questo sia stato o sia in alcun modo stupido.
[bisogna imparare a leggere dentro le persone.fidarsi del proprio fiuto,piu' che del proprio occhio.cercando di non confondere la merda col cioccolato,fermandosi davanti ad uno stesso colore]

venerdì 19 marzo 2010

non credevo fosse possibile

Abitare una casa in sette persone e scoprire che ognuno ha il rotolo di carta igienica personale.
[gli ficcherei su per il culo tutti e dieci i rotoli del pacco]
Come rendersi complicate le cose semplici.Come inasprire i rapporti già aspri.
La follia in questa casa non ha mai fine.Il buonsenso,non ha mai inizio.

giovedì 18 marzo 2010

a volte sì[a volte no]

"Certe cose sono difficili da descrivere.Quando ti succede qualcosa e vuoi annotarlo,o lo rendi troppo drammatico o lo alleggerisci troppo,esagerando i particolari sbagliati e tralasciando quelli importanti.E comunque non lo scrivi quasi mai come vorresti".

lei continuava con un ..."comunque venga,devo scriverlo."

Io,a volte,rinuncio.



[Mi limitero' ad annotare su pezzo di carta lo sconvolgente sogno di ieri.e quello di oggi.
Se io avessi un analista,si divertirebbe un sacco con me.Credo]

[da:Diari,SylviaPlath]

mercoledì 17 marzo 2010

in definitiva

Hemingway lo preferisco come autore di romanzi,che come poeta.
Ma sempre In Definitiva,merita.

"Cerco' di sputare la verità;
dapprima a bocca asciutta,

Infine era schiumante di saliva;
e la verità gli colava sul mento."

[InDefinitiva,E.H.,giugno 1922]

non per fare il bastian contrario

"La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date;
ma è realtà per voi e non per me;
la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do;
ma è realtà per me e non per voi;
e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi.
E come? Ma costruendomi, appunto."

ma un confronto puo' modificare l'idea che l'una o l'altra parte hanno del reale?
questo mi sto chiedendo.
Esiste,al di là della percezione,qualcosa che sia oggettivo,e reale?
E se non esiste,è possibile trovare un punto di comune accordo nella soggettività,che diventi quindi considerabile alla stregua di un'oggettività?[almeno fin quando il confronto con un'altra idea soggettiva la rimette in discussione?]
Ed è utile fare questo?
E' utile un confronto,civile,e alla base del quale ci sia almeno la possibilità di modificare la propria idea di soggettiva percezione?

E se ci si sottrae al confronto è perchè si ha ragione,o torto?

Perchè la verità non è mai una?
Non è mai interpretabile in un solo modo,e nessuna macchina della verità è a disposizione di nessuno.E questo vuole dire che in un confronto non necessariamente le persone coinvolte crederanno a chi dice la verità[sempre se questa puo' esistere]ma crederanno a chi meglio argomenta,a chi è piu' appetibile,piu' simpatico,piu' affascinante,forse.A chi è piu' furbo,probabilmente.
E ritirarsi dunque puo' essere prova di colpevolezza ma anche prova di consapevolezza.Che le proprie forze sono insufficienti a dimostrare ciò che realmente è.E quindi si rinuncia.
se non altro per evitarsi la delusione.
Puo' essere.
Tutto puo' essere e niente è.

Devo solo sperare che qualcuno riesca a capire?
[di fronte a una tanto magra speranza improbabile pare la possibile consolazione]

Sarà poi vero che i migliori sono sempre tutti matti?

[ispirata,sconvolta da:AliceInWonderland_Uno,nessuno,centomila_ShutterIsland]


giovedì 11 marzo 2010

E li guardo questi occhi qui.Allo specchio,li distorco con le dita.Deformo le mie palpebre;le tiro in ogni direzione possibile,le allargo,piu' che altro.
Che se guardo bene forse dentro trovo la causa.
LA CAUSA.
Come se conoscere una ipotetica vera causa,potesse alleviare i mali.
COME SE.
Li guardo e vorrei cavarmeli,questi occhi corteccia qui,che non mi sono mai serviti a niente.
Che sono stati mezzo,piu' di ogni altra cosa.
Questi buchi profondi e tristi anche quando ridono,che mi facevano credere davvero a tutti quelli che guardandoli mi dicevano che io sono diversa.DIVERSA da cosa?da chi?
Avrei dovuto capirlo,sempre,fin da subito che quello non era un complimento.e nemmeno una dichiarazione di affetto.e nemmeno una promessa di fedeltà,o affinità.Avrei dovuto capirlo che la fine era già inscritta in quello stesso inizio,che arrivava sempre,puntuale.
DIVERSA.
Avrei dovuto capirlo,che significava,implicitamente:anche da me.
E che un'altra persona,diversa da me,non puo' resistere con me.Non puo' starmi accanto senza ferirmi,o nel migliore dei casi senza ferirsi.
Ma poi vicino a diversa c'era sempre MIGLIORE.
Migliore di cosa?di chi?
Anche lì c'era insito un:anche di me?
O c'era semplicemente incluso tutto il resto?
Forse quello che mi si voleva dire in realtà era:indipendentemente da quello che tu sei,sappi che non basterà.O forse l'esatto contrario:poichè tu sei cio' che sei,sappi che sarai troppo.
Un TROPPO che non ha nulla di positivo.Non è un complimento,una lode,una fortuna.
E non ha niente di negativo,di sconveniente,ma è decisamente una sfortuna.
["e non è dolce essere unici..ma se hai un proiettile ti libero.."chissà se l'hanno fatta ieri,mentre io avrei dovuto godere del loro concerto e invece seduta su quella poltroncina rossa di velluto non riuscivo ad uscire dalla mia mente.e hanno iniziato con "c'è qualcosa dentro di te che è sbagliato ma ci rende simili",che sono arrivata lì fuori canticchiandola.e poi i miei pensieri sono coincisi con le mie azioni.un automa che voleva condividere una frase:"ti entravo a fondo dentro lo sai,soltanto per capire chi sei...forse sei un congegno che si spegne da sè"..biglietto preso con mesi di anticipo,per restare chiusa nei miei pensieri per tre ore.tre ore in cui in altre circostanze avrei goduto come un animale.bel modo che ho di ringraziarlo del regalo.]
E' una sfortuna perchè non basterà per tenermi al tuo fianco.E in quel tuo,si sono avvicendate facce amiche in cui credevo davvero.E che ogni volta hanno portato via un pezzo di fiducia.
E vorrei sentire che fiducia non ce n'è piu'.Vorrei sentire che non sento piu'.
Ma non è così.
Non è per niente,così.
Forse questo è quello che si vede da questi buchi corteccia che si rivelano al primo sguardo,quando hanno la sensazione di trovarsi di fronte ad altri buchi corteccia o oceano.
E oggi sembro dirmi le stesse cose da me,fissandomi.Cercandomi dentro,qualcosa che non trovero'.Un motivo che non trovero'.Una causa,che non trovero'.
E se io dicessi a quei buchi che sono davvero troppo.e davvero diversi,anche da me?
Se li lasciassi soli?
Loro mi tradiscono,loro causano i miei mali.Forse potrei farli soffrire un po'.
Vorrei cavarli via,e poi guardarli con dei buchi finalmente vuoti:occhi negli occhi.
Che forse il mio vero contatto visivo con l'esterno è questo adesso:due cavi vuoti.
Questo è quello che ho a disposizione.
E non trovo nulla,che possa riempirli.
Nulla che riesca a restare qualcosa,anche dopo un po'.Anche dopo l'entusiasmo iniziale.Anche dopo avermi spogliata di cio' che c'era da prendere.Anche dopo essere tornati a respirare in modo regolare.
Ecco.
Un'ampollina per crisi asmatiche sono stata.
Niente di piu'.

mercoledì 10 marzo 2010

[Ri]Guardati

Guardati dai cambiamenti repentini,
frutto solo di un tuo ultimatum.
Guardati da chi usa gli altri,
perchè tu non sarai per sempre diverso da loro:diventerai un mezzo,anche tu
[se non lo sei già]
Guardati da chi non riesce a guardarti negli occhi mentre afferma verità,
è convinto che riuscirà a convincere se stesso che lo sono davvero
[e probabilmente ci riuscirà]
Guardati da chi entra nel dettaglio,senza stabilire il criterio generale,
perchè sputa sentenze secondo necessità.
Guardati da chi non ha la forza di mostrare se stesso,
perchè se lo facesse non ti piacerebbe.
Guardati da chi parla in base al pubblico che ha di fronte,
perchè quello che dice a te,è solo una delle sue infinite versioni
[la piu' credibile,ai tuoi occhi]
Guardati da loro,se non sei come loro.

before[after]

Questa parassita dentro casa mi ricorda tutto cio' che ho odiato,di lei.

Quella versione piano e voce e archi mi fa venire voglia di tentare di comunicare ancora,con lei.Perchè ci sono cose che adoravo,di lei.


Quando amore e odio,entrambi così profondi,si dirigono in una sola direzione,è patologico.
[lo so che il mio amore è una patologia.vorrei che mi uccidesse ora]



Devo stare buona,e tagliarmi le mani,piuttosto.

martedì 9 marzo 2010

io [aliena] o LORO[?]


Puoi non crederci,
ma ci sono persone
che attraversano la vita
senza attriti o angosce.
Persone che vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
Persone appagate della
loro vita familiare.
Persone che hanno i loro momenti di afflizione,
ma tutto sommato
non ne sono disturbate
e in genere stanno
benissimo.
E quando muoiono
si tratta di una morte pacifica,
di solito nel sonno.
Puoi non crederci
ma persone del genere
esistono davvero.
Ma io non sono uno di
loro.
Oh no, io non sono uno di loro,
non ci sono neppure vicino
ad essere uno di loro,
ma loro sono

ed io sono
qua.

[fra neve,portici.e gente che si rivela sempre piu' per quello che è]
[Charles Bukowski]

giovedì 4 marzo 2010

atto di dolore [mattina del peccato]


Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto,
che la noia di un altro non vale...


D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!

mercoledì 3 marzo 2010

[fra] incertezza ed evidente precarietà[unSenso]


cerco una ventata d'ottimismo ma trovo solo pioggia e portici.

[solo pioggia e portici]
pioggia e portici.

pioggia
e
portici