venerdì 2 ottobre 2009

dall'archivio personale

[giovedì 1 ottobre.in treno.
le stesse rotaie,in senso contrario.
il ritorno]

Mio padre lo chiamava "effetto pecora"....diceva..basta che uno vada in una direzione e gli altri lo seguono,per inerzia.Così capita che ci siano due pescherie,una accanto all'altra e una sia piena e l'altra vuota per chissà quale motivo.effetto pecora appunto.
Il treno in questione ha due carrozze di prima classe.identiche.una carrozza è piena.zeppa.valigie anche in corridoio.e sgomitate,ovunque.L'altra è clamorosamente vuota.bah.tanto per cambiare faccio quella nera,esco dal gregge,e vado a sedermi,svaccarmi,in un comparto tutto per me.chiuse le tendine.chiusa la porticina scorrevole.Ho i miei spazi.alè.

Il treno io lo adoro,quando riesco a conquistare degli spazi adeguati,ed ho con me il necessario per scrivere.Mi è sempre piaciuto.Viaggi brevi,magari.Ma è proprio quello strano sentire che vai oltre il tempo e lo spazio.che vai incontro a qualcosa e insieme ti allontani da qualcos'altro,che mi ha sempre affascinato.E che mi provoca sempre grandi emozioni,di nostalgia e malinconia per cio' che lascio ed euforia per cio' che spero di trovare.
[questo quando vado verso cose e persone che ancora non so]

Oggi,pero'.in questo caso specifico di ritorno,quello che mi coglie è un miscuglio di scazzo e fastidio,per il rientro nella mia casa.una casa che non sento mia nemmeno un po',a causa di una condivisione ormai forzata con cose e persone con cui non divido molto piu' che il saluto.E la casa è il rifugio dal mondo.o dovrebbe esserlo!!la nostra stanza è un po' una tana.è sempre stata una sorta di tempietto sacro che ci protegge ed accoglie.ma di tornare in una camera immersa in un ambiente che non considero piu' nè accogliente e nemmeno vivibile,stavolta non ne ho proprio voglia..

Il treno.che costeggia il mare.
per piu' della metà del viaggio avro' questa splendida visuale.i raggi del sole.che guardano di traverso le macchie di questo finestrino.il mare,leggermente mosso.gli scogli,a tratti vicini a tratti lontanissimi[a tratti inesistenti]...persone che prendono il sole,perchè ci sono ancora trenta gradi,sulla costa.persone che fanno il bagno.coppie che si avvinghiano,tra i jeans e le magliette leggere.persone solitarie sugli scogli.due amiche con la kefiah e i jeans strappati e le converse che chiacchierano e fumano,vicino le altalene sulla sabbia bagnata.E dopo questi giorni la prima cosa che mi viene da pensare è che quelle ragazze somigliano tanto a me qualche anno fa.con qualche amica fa,vicino.

Con tutta la voglia che c'è,ho stretto nei pugni quel foglio invisibile,e ne ho letto i nomi. ammettendo i miei sbagli davanti a me stessa.e ho fatto il primo passo.che è stato premiato.con una serie di altri passi,da una lato e dall'altro.e dal mio le gambe a tratti non mi sorreggevano,per l'emozione.e dall'altro le gambe erano sempre diverse.
Ed è stata solo fortuna,perchè non è affatto sempre così,ed io lo so.e ne tengo conto.e mi sento come una che ha vinto al superenalotto e poi ha grattato un gratta e vinci ed ha vinto anche lì.ma so benissimo che è solo un caso.non perdo la testa,io.
Ne ho ritrovate due.
I suoi capelli rossi,bellissimi.i baci sulle labbra[che era solo affetto]..era una mezza matta.oh,lo eravamo entrambe.Ero.Era.Ha la pancia,adesso[come me.ma la sua è piena di qualcosa di bello.la mia no].L'album fotografico piu' bello che io abbia mai visto.la sposa piu' bella,che io abbia mai visto.raggiante[che stupida sono stata,ad esesrmela persa]
E i suoi capelli neri,e poco curati come sempre.La sua concretezza.Frassi,ero per lei.cosa rimane[di quella me?]e senza saperlo abbiamo vissuto tappe simili.Una concretezza affatto superficiale.Un dolore che viene dalla troppa sensibilità.E mi sono persa quelle tappe,simili,che forse insieme avrebbero avuto un gusto meno amaro,stretto in un abbraccio.
E lui ha finalmente provato a buttare giu' qualcuno di quei mattoni che aveva probabilmente faticosamente messo uno sull'altro pur di non vedere piu' me,al di qua.
E ora so che non rispettero' piu' le sue scelte, se sceglierà di starmi lontano. Io lo cerchero',comunque. Prevedo un viaggio di due ore piu' lungo del solito, al piu' presto.
Lo chiamero' dicendogli sono qui sono qui sono qui vieni a prendermi [prendi tutto di me].sono qui sono qui sono qui vieni a uccidermi,uccidimi[uccidi tutto di me]
Oppure lo cerchero'.e quando lo trovero' gli correro' al collo.come l'ultima volta.
E poi gli diro' uccidi tutto di me.prendi tutto di me.

Ho voglia di scrivergli,di nuovo.
chilometri di lettere.
Miliardi di lettere,scritte a mano,col dolore dei tendini.lettere infinite per raccontare tutto quello che si è perso.per renderlo partecipe.Miliardi di lettere per compensare i suoi silenzi.e poi cercarlo per guardarlo negli occhi.occhi che erano l'altra metà del discorso.la sua metà.i suoi silenzi fusi nella mia mente.
Non devo far passare troppo tempo perchè il suo dirmi quello che mi ha detto è una debolezza,sua.una sua falla nel suo sistema di protezione.io sono il virus che incessantemente tenta di entrare nei suoi circuiti.a volte ci riesco[come ora]ma altrettanto incessantemente le sue difese lavorano per cacciarmi di nuovo.E non posso permetterlo.Ci tengo troppo.E poi se la verità è quella che nella debolezza si lascia sfuggire,allora no,che non posso permettermelo,di perderlo.e di lasciare che perda me.non posso permettere che ci perdiamo.La sua deve essere una scelta consapevole,lucida.non dettata da paure,inutili,fra l'altro.Perchè io ci sarei sempre e comunque,per lui.come è sempre stato,d'altronde.

Una ragazza corre sulla sabbia bagnata.

Le cose che mi piacciono.

le cose che mi piacciono,e che mi fanno stare bene.o anche male,ma come piace a me.le cose che mi piacciono e non faccio piu'.

Devo ritrovare il modo e il tempo e la voglia e la forza di farle quelle cose.

Il bagno in mezzo a tanta schiuma.profumata.e poi la schiuma finisce e resto con le dita dei piedi fuori,fredde.

Le passeggiate in riva al mare.

Gli abbracci stretti.

Scrivere fiumi di parole con le penne nere su fogli bianchi.

Leggere un sacco di libri che aprono il cuore e la testa.

Trascriverne i passi e farli leggere alle persone che amo,per regalargli un pezzo di me.e di quello che provo.

Andare ai concerti piena di esaltazione e tristezza,in base ai concerti.

Cucinare tardissimo la notte,dopo le sbronze,per la fame chimica.e prestissimo la mattina,prima che chi amo si svegli,per fargli trovare una colazione che sa di amore e cioccolata.

Trovare,e Ritrovare,soprattutto,le persone giuste con cui fare tutte le cose che mi piacciono abbia un senso.

....

Sento che n o n c ’ è t e m p o
e allora un po' più in fretta farò
cercando di non lasciarmi prendere
dalla s o l i t a a n s i a
bloccarsi non si può

cerco un nuovo contatto
un po' più di controllo su quel che sto vivendo
è il presente che mi sfugge dalle mani
m a i o N O N m i s o t t r a g g o o a l m e n o c i s t o p r o v a n d o . . .



[99Posse_cercoTiempo___Petrol_l'amoreE'unCane]

4 commenti:

marian. ha detto...

sei assolutamente carica di tanta di quella vita dentro che stai implodendo. e la luce che fai è talmente piacevole da leggere che fa persino male ai miei ricordi che si confondono con i tuoi. si somigliano tra loro certi amori che ti si inchiodano e non se ne vanno mai e poi mai a fanculo (magari se se ne andassero staremmo meglio? e sai benissimo che la risposta è negativa perchè è lì che vuoi che restino), certi amici che non vedi più, certe cose che non fai più, certe guerre personalissime in cui sei armata solo di un pensiero e lo porti avanti, anche se sai che è una guerra persa, solo perchè è il tuo pensiero. e lo trovi ammissibile così.
cazzo, mi hai fatto svegliare un attimo, o forse ero già in dormi veglia (visto che la lettura di questi tuoi ultimi post segue solo di qualche decina di minuti la pubblicazione del mio ultimo): dov'ero? e sopratutto dove cazzo sono ora?
la risposta è dentro di me, ma naturalmente è sbagliata- parola di quelo.

FRA Gioia[e]Rivoluzione ha detto...

sempre intensi i tuoi post, resta un piacere leggerti.

Tintarella di... Luna ha detto...

Eddai...credo proprio che i cambiamenti servono sempre, bisogna avere solo avere il coraggio di trovare la forza, o no ancora meglio la forza per trovare il coraggio...bè ci sto provando anch'io...

Vale ha detto...

Misiuccia, che bello questo post.
La kefiah (in esp palestino!!). Ne comprai una anni fa e la conservai così bene che non l'ho più ritrovata...e l'altro giorno lui mi ha regalato la sua, quella che indossava quando era studente e adesso è qui nella mia tana in attesa di essere indossata...e le amiche di qualche tempo fa...beh, rivedi le foto e ripensi a cosa hai fatto di male per guadagnare la distanza, la dispersione...

cmq per un'amica persa, se ne trovano altre, anche se la diffidenza ci ricopre di pregiudizi.

Anch'io sento questa casa delle volte ostile, piena di gente che non vorrei più vedere, gente con cui non hai nulla in comune ma che il carovita ti obbliga a ritrovarti in casa e allora come te mi rintano.

un bacio bella :)