lunedì 4 maggio 2009

di cose sparse[ce ne sono un bel po']_un po' Simone e un po' Jean-Paul

Perchè osservando i bambini si osserva il mondo.Una fetta di mondo,coi suoi schemi,già bell'e definiti[anche se loro ancora non lo sanno]
Sociologicamente parlando questo lavoro è uno strippo.e non solo per i bambini[le colleghe possono essere piu' stupefacenti di tutti i bimbi messi insieme]
Potrei raccontare,cosa genera questi pensieri,ma tanto a che servirebbe?a chi servirebbe?a me basta gettare le basi,per ricordare quello che sto dicendo.La bambina coi capelli corti,neri,seduta timida in un angolo a disegnare,e la biondina che saltava e ballava e a cinque anni veste già cavalli,e vuole fare la modella[e ha un tono di voce che anche no]
Il sorriso della bambina timida,quando le chiedi come ti chiami,mi ricorda qualcosa.E anche lo sguardo dall'alto in basso[nonostante lei sia notevolmente piu' bassa di me]della biondina.
Ma sono solo bambini,e devono solo giocare.Non devono pensare,nè capire.O almeno non devo essere io a dar loro modo e sostanza..così la collega,mi distrae.
L'importanza che riveste per lei l' avere un brufolo sulla fronte due giorni prima di vedere lo scopa_amico mi sconvolge[ma forse io vedo le cose falsate,perchè soffrivo di acne]Pesa 47 chili ed è alta un metro e cinquantotto,e pero' beve bottiglioni drenanti,perchè deve dimagrire.E pero' appena mi vede"oh,ma sei in forma!!..ti trovo un sacco bene!..dimagrita?"..e come glielo spieghi che tu coi tuoi chili di carne dove se uno ti tocca riesce ad acchiapparti per benino ti ci trovi poi mica tanto male..e che a merenda nonostante pesi quasi dieci chili in piu' di lei,e sei alta qualche centimetro in meno,ti permetterai pure il lusso di una coppa di fragole con gelato annesso??Non so se sia normale,o meno.Ma io sei ore a parlare di niente,non le reggo.E sono femmina pure io,che cazzo.E parliamo di tinture e trucchi[si scusa volevo dire maquillage...]cerette e non cerette..parliamo di quel cazzo che vuoi.Ma sei ore a parlare del brufolo che "non posso farmi vedere in questo stato quindi stasera gli dico di no..rimando a mercoledì"anche no.Non ce la posso fare.

E pensare che io mi chiudo ore e ore a riflettere sul cosmo,su quanto siamo insignificanti noi e i nostri problemi del cazzo.
E penso a quanto starei piu' rilassata se il mio problema piu' grosso[a ventitrè anni,perchè specifichiamo..a quindici ci puo' anche stare]fosse trovare il modo di nascondere il mio unico e minuscolo brufolo sulla fronte al mio nuovo scopa_amico.

E due giorni fa ero alla fermata del bus e c'era un corteo di persone,che io provo invidia anche solo a veder un corteo,perchè quanto è bello e importante e utile sentirsi parte di qualcosa????bene,vedo sto corteo che poi capisco essere di cattolici credenti e super praticanti[in pratica quelle persone che non fanno sesso senza precauzioni,per seguire gli insegnamenti di cristo e le regole della chiesa..e così nei primi sei/otto anni di matrimonio sfornano sei/otto figli e poi niente piu'{che uno si chiede se smettano davvero...}quelle che si sposano solo fra di loro,quelle che un sacco di altre cose]..bè lo vedo e penso,mentre cantano tutti insieme,seguendo i due ragazzi che suonano le chitarre sul furgoncino in testa al corteo..penso"che culo!".penso che riconoscersi in qualcosa,di condivisibile,è un gran culo.penso che è una fortuna pazzesca riuscire a sentirsi parte di un tutto,in cui anche altri si riconoscono.Penso che credere,in qualcosa,sia fantastico.Perchè a me viene da dire che sì,è bello credere,in qualcosa che esista,ma se lo dicessi a loro,probabilmente mi risponderebbero che loro infatti CREDONO in qualcosa che ESISTE.Sono io che non vedo,non sento,non credo.E sono io quella che guardando il corteo,pensa che nonostante tutto,sarebbe bello potersi sentire così.Circondati da gente che condividono con te,quello in cui credono.E ti circondano,e ti avvolgono.E tu senti un'intera umanità che ti circonda e avvolge.

E io cantavo pure quelle canzoni,qualche ano fa,scrivevo cartelloni con la parola di dio,ed ero fiera di indossare una divisa.E ora al di la dei ricordi bellissimi che ho di quel periodo,mi chiedo come quando e cosa sia cambiato.quando quella persona non sono piu' stata io.o quando io ho smesso di essere quella persona.

C'è un tutto,che avvolge.E io ne sono fuori.io piccola e insignificante.

E la collega,e il suo brufolo mi fanno sentire di nuovo un gigante,una testa enorme,su un corpo piccolo e insignificante.ma sento di nuovo una testa enorme,e ne sono felice.
Poi di nuovo la piega della bocca volge all'ingiu' perchè la testa enorme si appenderà,e se intorno avro' solo persone come lei,il collo non reggerà,e si spezzerà,senza che nessuno possa prevederlo,e aiutarmi a sorreggere il peso.

Di altre cose,sparse_ho scritto una serie di cose in una serie di giorni.Impubblicabili.Indicibili.Pero' le dico,a me stessa,perchè le scrivo,a me stessa.Quindi le dico.Resteranno una copia scritta di getto,e accartocciata[solo metaforicamente,perchè le pagine virtuali su cui scrivo di getto da un po'_sempre grazie alla tendinite_non sono accartocciabili].Resteranno bozze,allora.E non perchè devono essere finite,nè perchè devono essere riviste.resteranno bozze,perchè solo così puo' essere.E pero' allora mi chiedo perchè si pubblica il resto.me lo chiedo io,che dal primo giorno ad oggi,mai mi ero censurata.Me lo chiedo perchè non me lo sono mai chiesta,o comunque mi ero risposta una risposta che ora non funziona piu'.

Viviamo nella merda da due mesi,perchè c'è gente che filosofeggia,di rispetto e di blablabla,e pero' poi non ha il rispetto minimo di pulire tre cazzo di stanze comuni in una casa in condivisione.
[pure sfogo,sì puro sfogo]

Farnetico,perchè sì.

E adesso d'istinto vado a cercare un volumetto nella mia libreria,e torno per annortare un passaggio che mi era rimasto impresso ai tempi dell'esame di sociologia della letteratura.Che non c'entra niente con quanto detto sopra,ma c'entra immensamete con quanto sta vorticando al momento nella mia testa...

"...."Non si trattano le relazioni sublimandole letterariamente.Era soprattutto un'amicizia..lei non è Eloisa e io non sono Abelardo".
..Cio' che Algreen ignorava erano le consuetudini epistolari di Sartre e Simone.Lei-spinta a trascriversi in un'interrotta mania autobiografica-trattava le sue corrispondenze private a mo' di diario,e ne ricavava saggi,romanzi,insomma materiale per il suo lavoro;quanto a lui,era capace di spedirle le minute di lettere d'amore destinate ad altre donne per sentire il suo parere.
..."Ho frequentato i bordelli di tutto il mondo e lì le donne chiudono la porta,che si trovino in Corea o in India.Lei invece ha spalancato la camera da letto e ha invitato il pubblico e la stampa ad entrare"..."

[La sindrome di Eloisa_Gianna Sarra]


2 commenti:

Lorenzo ha detto...

a volte mi chiedo:
ma i colleghi...
cosa sono i colleghi?
da dove vengono?
a cosa servono?
come possono pretendere di farci credere di essere umani
come noi?

mIsi@Mistriani ha detto...

..la paura degli esseri umani è paura di essere umani..

e parlare di queste cose superficiali,ma con radici,puo' avere effetti deleteri.superficiali,ma con radici.attimi e fatti immensamente stupidi,e insignificanti,apparentemente,ma dietro i quali rivedo i meccanismi che si ripetono senza sosta
[quegli stessi meccanismi che staccano le mie di radici]