mercoledì 28 ottobre 2009

un altro motivo per emigrare

Come stessi entrando nella tana del leone.

Un agnellino,in mezzo ai lupi.

Sorrisini di chi sa che sei in difficoltà.Sorrisini di chi ci prova gusto a lasciartici,in difficoltà.

Un cameratismo che sa di bullismo,e fascismo.

E maschilismo,anche,un po’.

Sprazzi di umanità,ma solo a tratti.e solo dal singolo,mai dal gruppo.

Solo una notifica.Il peggio deve ancora arrivare.convocazione,facce ostili,colloquio.

[oddio.che parolona.il testo della legge è lo stesso che.oddio.che cosa assurda,allucinante.e non solo a tratti.totalmente allucinante.]

Tutto questo casino,per la prima parte?per la burocrazia??odio.e il resto??..mioddio.Potevano fare danni che neanche immaginano.Io che danni potevo fare??a chi,poi??a nessuno.niente a nessuno.

E pero'.

Qui sono sempre gli altri,i puritani,le maggioranze,gli I P O C R I T I,a decidere per tutti.

anche per me.

E restare ostaggio dello stato per un mese due tre.ancora un anno,e poi forse due.perchè non ci sono scadenze.tu sei ostaggio,finchè loro avranno tempo da dedicarti.E non sapere cosa succederà.e avere sempre paura nel non sapere quale sarà la punizione a te destinata.

Il grave reato:voler decidere della propria vita,finchè non si danneggia quella altrui.

In Italia questo è severamente punito dalla legge.

Per non correre rischi bisogna invece danneggiare tutti.E poi distrarli.

Allora non vieni punito in Italia.

processi per mafia andati in prescrizione,condoni per i truffatori,politici corrotti.....e pero' guai a commettere il reato di voler decidere della propria vita,senza dare fastidio a nessuno.

Guai.

E guai sono e saranno.


Sto pagando le conseguenze di un posto di blocco in cui erano in troppi,per dimostrarsi uomini,umani,intelligenti e sensibili.Erano in troppi e la regola[l’unica regola]doveva essere la legge.La cieca obbedienza a una legge già cieca di per sé.E loro lo sanno.perchè loro vedono,volenti o nolenti,tutti i giorni.

Loro,gli addetti ai lavori,volenti o nolenti sanno,quanto stupida ed insensata sia tutta questa fiera.Ma se sono in gruppo,e se hai la sfortuna di incontrarli,devono fingere di non sapere,non capire,non potere.

Che stronzata.

Ti faranno qualche domanda,ti diranno di non rovinarti con ste cazzate.ti diranno non farlo piu’.

Io non ti dico non farlo piu’,ma di non farti beccare piu’.

Se avessi incontrato me,ti avrei tirato un orecchio,avrei gettato tutto nell’immondizia e ti avrei detto di non farti piu’ vedere in giro.

Già.

A me invece non è andata così,sai begliocchiblu?? [sempre col peggio devo capitare io]

Non c’era bisogno,di trattarmi[ci]come mi[ci]hanno trattato.Lo so io,lo sai tu[Le do del Lei,mi scusi].Eppure.

Va bè.

E’ andata così.

Speriamo bene.

Questa è in fondo solo l'ennesima evidenza della differenza che c'è fra paese reale,e paese ufficiale.

Già.

Poteva comunque andare peggio.

Evviva il gioco di Pollyanna.[alè]


venerdì 16 ottobre 2009

TheBellJar[e chi ne muore soffocato]

Tutto d'un fiato.
Come immaginavo mi ha risucchiata,tanto mi ci sentivo a mio agio,dentro.

E poi saranno poesie,se.Avevo detto.
Adesso mi dico che sì,saranno poesie,adesso.

Quello che provocherebbe brividi sembra invece un abbraccio ben piu' caldo del freddo che ti ci ha portato incontro.
Devono chiamarmi per nome,perchè io mi avvicini.
Devo sentire il suono,e riconoscerlo,perchè io mi avvicini.
Riferimenti buttati ovunque che restano lì nella loro immaterialià,nella loro non concretezza finchè mi sento chiamare per nome,e riconosco il suono.E mi avvicino.con passo sicuro o lentamente,ma mi avvicino.
Poi arrivo,e mi lascio risucchiare.avvolgere.e coinvolgere.
Pensieri che immagino prima di arrivare a leggerli.Rivoli,che partono,autonomi,e si congiungono alla fine.Due entità individuali,due pensieri,due modi di esporli,che seguono strade diverse,per arrivare a congiungersi,poi.alla fine.
[E' la fine,quella piu' importante]
?


Spaventano e mi ci avvicino lentamente,timorosa.Riconosco e so.Nonostante tutto vado.
Mi piace.
Forse soffochero'.
Forse le somiglianze mi aiuteranno.o forse mi spingeranno.E allora soffochero'.
Ma meglio soffocare per la troppa aria,meglio soffocare per un cuore che non regge la verità,la purezza della verità,la semplicità della verità,che dentro la campana di vetro che gli altri hanno caricato del loro ossigeno.un ossigeno che non puo' nutrire esseri così diversi anche nelle meccaniche interne.
La sensibilità e le sue conseguenze.La malattia mentale e la sua guarigione.Una fine già scritta,in ogni caso,quando il punto di partenza è una certa sensibilità,nonostante la guarigione,interna.E' guarita,ma ugualmente anni dopo è crollata. s u i c i d a. Perchè la guarigione non dovrebbe riguardare lo stato della sensibilità.La guarigione dovrebbe riguardare l'aria,contaminata,che spinge sempre piu' giu' quella campana,e che la fa percepire come peso insostenibile alla sensibilità.La guarigione dovrebbe riguardare quelli che nell'aria contaminata vivono e respirano a pieni polmoni,contaminandosi,a loro volta,e contribuendo al peso che quella campana ha,su chi ancora non è ammalato,ma solo sensibile.
Ancora.
Solo.
Sensibile.









capitolo III
...
"Che progetti hai dopo la laurea?"
Avevo sempre pensato che i miei progetti fossero di ottenere una grossa borsa di perfezionamento,in America oppure in Europa,e poi di fare la carriera universitaria e scrivere libri di poesie o,in alternativa,di scrivere libri di poesie e lavorare in qualche casa editrice o rivista.Normalmente questi progetti li avevo sulla punta della lingua.
"Non lo so"sentii che dicevo.
Fu uno shock,sentirmi rispondere così,perchè nell'istante stesso in cui pronunciai quelle parole capii che erano la verità.Avevano il suono della verità,e lo riconobbi,nella maniera in cui si riconosce una persona che da anni si aggira davanti a casa,ma rimanendo nell'ombra,e poi improvvisamente si fa avanti e si presenta come il tuo vero padre;e tu vedi che ti somiglia moltissimo e allora capisci che ha detto la verità,e che quello che per tutta la vita hai creduto tuo padre è un impostore.
"Non lo so".
...


capitolo VII
...
Vidi la mia vita diramarsi davanti a me come il verde albero di fico del racconto.Dalla punta di ciascun ramo occhieggiava e ammiccava,come un bel fico maturo,un futuro meraviglioso.Un fico rappresentava un marito e dei figli e una vita domestica felice,un altro fico rappresentava la famosa poetessa,un altro la brillante accademica,un altro ancora era Esther Greenwood,direttrice di una prestigiosa rivista,un altro era l'Europa e l'Africa e il Sud America,un altro fico era Costantin,Socrate,Attila e tutta la shiera di amanti dai nomi bizzarri e dai mestieri anti-convenzionali,un fico era la campionessa olimpionica di vela,e dietro e al di sopra di questi fichi ce n'erano molti altri che non riuscivo a distinguere.
E vidi me stessa seduta sulla biforcazione dell'albero,che morivo di fame per non saper decidere quale fico cogliere.Li desideravo tutti allo stesso modo,ma sceglierne uno significava rinunciare per sempre a tutti gli altri,e mentre me ne stavo lì,incapace di decidere,i fichi incominciarono ad avvizzire e annerire,finchè,uno dopo l'altro,si spiaccicarono a terra ai miei piedi.
...

capitolo VIII
...
"Ti ricordi "incominciai"quella volta che mi hai riaccompagnata al college in autostop dopo il teatro?"
"Sì"
"E ti ricordi che mi hai chiesto dove avrei voluto vivere,se in campagna o in città?"
"E tu hai risposto.."
"Ho risposto che volevo vivere sia in campagna che in città".
Buddy annuì.
"E tu"continuai con impeto inaspettato"ti sei messo a ridere e hai detto che avevo la tipica personalità nevrotica e che la tua domanda compariva in un questionario che vi avevano dato quella settimana in una lezione di psicologia"
Il sorriso di Buddy adesso era meno radioso.
",avevi ragione.Sono nevrotica.Non potrei trovarmi bene in campagna in città".
"Potresti vivere a metà strada"suggerì Buddy,pratico"e di lì andare ogni tanto in città e ogni tanto in campagna".
"Ah!Questo dunque non sarebbe nevrotico?"
Buddy non rispose.
"Avanti,rispondi!"incalzai.
"No"disse Buddy con voce incolore.
"Appunto!"Mi permisi una risata sprezzante."No,se nevrotico vuol dire desiderare contemporaneamente due cose che si escludono a vicenda,allora io sono nevrotica all'ennesima potenza.Volero' su e giu' dall'una all'altra per il resto dei miei giorni".
Buddy poso' la sua mano sopra la mia."Lasciami volare con te".
....

capitolo IX
...
Non volevo farmi fotografare,perchè mi veniva da piangere.Non sapevo perchè mi venisse da piangere,ma sapevo che se qualcuno mi avesse rivolto la parola,o mi avesse guardata in faccia,le lacrime sarebbero sgorgate dagli occhi e i singhiozzi sarebbero esplosi dalla gola e io sarei andata avanti a piangere per una settimana.Me le sentivo,le lacrime,sciaguattare dentro,pronte a traboccare come acqua in un bicchiere traballante e troppo pieno.
...
"Coraggio.un bel sorriso!"
Alla fine,obbediente,come la bocca di un pupazzo ventriloquo,anche la mia bocca incomincio' ad arricciarsi all'insu'.
"Ehi!"protesto'il fotografo come colpito da un presentimento"sembra che tu stia per piangere".
Fu irrefrenabile.
Nascosi la faccia nel velluto rosa del divanetto e con mio immenso sollievo le lacrime salate e i singhiozzi di infelicità che per tutta la mattina si erano aggirati dentro di me eruppero nella stanza.
...

capitolo XI
...
Vedevo i giorni dell'anno come una lunga fila di scatole bianche luminose,separate l'una dall'altra dall'ombra nera del sonno.Solo che per me la lunga prospettiva di ombre che distinguevano una scatola dalla successiva si era improvvisamente spezzata,e la serie interminabile dei giorni mi si apriva davanti abbagliante come un grande viale bianco di desolazione infinita.
Mi sembrava assurdo stare a lavarmi,se poi mi toccava rifarlo il giorno dopo.
Solo a pensarci,mi sentivo stanca.
Volevo fare le cose,una volta per tutte e basta,chiuso.
...


capitolo XV
...
..dovunque mi fossi ritrovata,sul ponte di una nave o in un caffè di Parigi o a Bangkok sarei stata sotto la stessa campana di vetro,a respirare la mia aria mefitica.
...
L'aria della campana di vetro mi premeva intorno come bambagia e io non avevo la forza di muovermi.
..


capitolo XX
..
"Ricominceremo da dove eravamo,Esther"aveva detto con il suo dolce sorriso da martire."Faremo come se fosse stato soltanto un brutto sogno".
Un brutto sogno.
Per chi è chiuso i una campana di vetro,vuoto e bloccato come un bambino nato morto, il brutto sogno è il mondo.
Un brutto sogno.
Io ricordavo tutto.
...
Forse l'oblio come neve gentile avrebbe dovuto attutire e coprire tutto.
Ma quelle cose facevano parte di me.Erano il mio paesaggio.
...


...
I genitori di Joan mi invitarono al funerale.
Ero stata una delle migliori amiche di Joan,disse MRsGilling.
"Guarda che non sei tenuta ad andarci"mi aveva detto la dottoressa Nolan."Puoi scrivere dicendo che te l'ho sconsigliato io".
"Ci andro'"dissi,e così feci,e durante tutta la semplice cerimonia continuai a domandarmi cos'è che stessi seppellendo.
..
Feci un profondo respiro e ascoltai il mio cuore ripetere l'antica vanteria.

Io sono,
io sono,
io sono.









L'impiccato


Per le radici dei capelli mi afferro' un qualche dio.
Sfrigolai nei suoi volti azzurrini come un profeta nel deserto.

Le notti sparirono di scatto come palpebra di lucertola:
un mondo di giorni bianchi e nudi in un'orbita senz'ombra.

Una noia d'avvoltoio mi affisso' in questo tronco.
Se lui fosse me,farebbe cio' che feci.
27 giugno,1960

[da Ariel,Sylvia Plath]
[da TheBellJar, SylviaPlath]

giovedì 15 ottobre 2009

quando mi sveglio con questi occhi qui non riesco a non avere fisso in testa un chiodo.non riesco a non sentire tutta la notte appena trascorsa,con tutto il suo peso.non riesco a non sentire il peso di un bacio stampato in fronte.che non si cancella.quando mi sveglio con questi occhi qui mi odio.e odio il mondo,intero.come lo si odia a quindici anni,che poi pero' passa.in genere.invece questi occhi qui non passano.e se mi guardo li vedo,e se non mi guardo li sento.E basta sbagliare un passo che rischi la vita,quando vivi in equilibrio su una corda,tesa troppo in alto.E si rimette tutto in discussione,sempre.come se.

[sei la risposta che manca e il resto per me,è indifferente]

devo studiare.devo pedalare.devo uscire.

c'era un sole caldissimo fino a pochi giorni fa.adesso il freddo taglia la faccia.e la pancia.in due.poi in tre.taglia come una cazzo di lama affilata,il freddo.dentro.come recitava un titolo.

[non ho la forza di lasciarti andare per poi restare a guardare se al mio risveglio ci sarà ancora sole,ancora amore]

è vero,sembra un puzzle.un fottuto puzzle incompleto.e non importa quanto io mi concentri per finirlo,perchè appena mi distraggo qualcuno toglie i pezzi,e io non me ne accorgo.e so solo che non vado avanti.e mi sento immobile.e forse è l'altra me che li toglie quei pezzi,quando io mi distraggo.forse l'immagine del puzzle non è poi così bella,e non finirlo significa proteggermi,temporaneamente.divento io stessa un pezzo,di chissà quanti puzzle.

e quando anche chi ami,preferisce proteggere se stesso,che te.quando desidero un abbraccio piu' di ogni cosa,e questo non arriva per tutta la notte,allora mi sento davvero sola.sento che niente conta davvero.che niente è per sempre,e che i miei fiori forse si sono rovinati[non ho abilità].che forse tutto vale solo finchè non finisce.e che io sbaglio,perchè mi comporto come se fossi sempre in attesa di quella fine,e poi incolpo il mancato abbraccio del mio stato d'animo.quando invece dipende solo da me.e dal resto.

e tutti sanno tutto.e tutti riescono a fare tutto.quando si tratta di te.quando poi le cose si invertono pero' tutto sembra così complicato..e io comprendo.strano.e ripenso a tutte le risposte di merda che mi sono state date e a quanto sarebbero adatte.per far capire come ci si sente,ad essere trattati così.ma non infierisco,perchè non ce la faccio.perchè in fondo mi dispiace.perchè forse non è cattiveria.forse non capiscono.forse sono solo superficiali.e menefreghisti.e pero' tutti sanno tutto.tutti sanno cosa dovrei fare,e non fare.cosa è giusto e cosa non lo è.cosa è grave e cosa solo una mia paranoia.e sono senz'altro io che sbaglio.e pero' mi avessero chiamato una volta una quando non c'era bisogno della confidenza seduti davanti ad un pranzetto.mi chiedo perchè sono così adatta ad essere una confidente e così poco adatta ad essere un'amica.
poi mi rispondo.è perchè ad una confidente si scarica roba addosso,quando è troppa.e si prende indietro altra roba quando non si riesce a produrla.con un'amica invece è un po' diversa la storia.e l'altro,diventa importante.la considerazione dell'altro,coi suoi tempi,i suoi stati d'animo,la sua vita,le sue esigenze,diventa fondamentale.
e davanti all'ennesimo abbraccio di circostanza,e all'ennesimo GrazieFraMiCiVolevaProprio, produco uno strano sorriso.che in realtà è un sorriso al contrario.è tutta la rabbia e l'angoscia e la solitudine,che mi piegano la bocca e mi fanno capire di non avere amici non a caso.ma perchè l'essere umano,fondamentalmente,è un'egoista di merda.

E chi se ne va l'ha solo capito prima.ha solo avuto prima,la forza di andare.

Mi sembrava di vederti camminare insieme agli angeli
Mi sembrava di vederti piangere chiamandomi
Eri lì. in volo
Forse avrei dovuto dare un nome
Ad ogni lacrima che ho visto piangere
Mi sembrava di vederti nella notte solo a pensare
ERI LI',SOLO

chissà se ti sentivi come me.vorrei chiedertelo.ho paura della risposta.

mercoledì 14 ottobre 2009

cose semplici[e banali]

è inutile[è lui che la sa sempre dire nel modo giusto]

Oggi le mie mani sembrano d'avorio
è l'inizio di una nuova era anche per me

Oggi è mattino e mi ha afferrato lucido
e se fossimo noi ad esser sbagliati
e se fossimo noi pazzi e malati
hai il coraggio o no?

Cose semplici e banali per riconcigliarmi
con gli anni sprecati
e dentro ci sei tu
grazie a tutti per davvero
siamo alla fine
e ho perso l'inizio

ma ho un senso in più.

mi permetto di dissentire sull'ultimo verso. so che non me ne vorrà per questo.

niente fa mai lo stesso effetto

stessa cosa.stessa sequenza.stessi soggetti.
non si puo' prevedere niente.
non è una moltiplicazione[che invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia]
il risultato sarà sempre diverso.
e puo' non piacere.
uno.giu' due.giu' giu' tre.poi anche il quarto[volendo]
e poi?
stronzate.
solo stronzate.che rovinano tutto.
ma cosa c'era poi da rovinare?se si rovina così facilmente forse era solo apparentemente liscio,e vellutato.ma sotto c'era già l'increspatura,che aspettava la prima goccia,per potersi mostrare.
ma qui l'increspatura cos'è?dov'è?cosa rappresenta?e soprattutto,come si fa a farla sparire?non basta accarezzare,perchè sparisca.ci vorrebbe un ferro rovente,che io non ho.

ho ciccato in terra,chiedendomi quanto contino le abitudini nella vita,ma ero troppo sbronza,per potermi dare una risposta sensata, o lucida[o forse solo razionale]
ho riaperto gli occhi e fissato la cenere dicendomi che potevo raccoglierla,invece mi sono alzata,e l'ho pestata,coi piedi,nudi.sul marmo freddo,la cenere era una metafora.e passata la sbronza diventa piu' difficile fingere di non potersi dare le risposte che si cerca di non cercare.

mi viene voglia di andarci a quel concerto,da sola.a sentire gli opeth,e poi i dream theater e piangere un po'[nel metallo lacrime metalliche forse non si vedranno]
metalliche e fredde.come il suono che a volte sembra fare questa pompa rossa che mi batte in petto.non già un rimbombo cupo,ma caldo.ma un suono freddo,e metallico.che sa di voce registrata.di battito registrato,quando piango lacrime metalliche.
poi ci ripenso,perchè da sola non faccio piu' nulla.
[sarai sempre sola,ora che mi hai]_a me non era stato detto esattamente questo.ma sarebbe forse cambiato qualcosa?avrei forse potuto decidere?avrei forse potuto non sentire?
E ora?
posso scegliere,ora?

e poi c'è un volo che costa troppo poco per non decidere di partire.ma quella è una partenza che va fatta insieme.e io non so se è il momento.non sembra mai [da un po']il momento.e io sono in astinenza.e la parolina magic non mi fa piu' paura.e in fondo il tartufo è materia pregiata.e lo so che farà freddo,ma ci si scalderà.magari trovo la ragazza che mi fece l'occhiolino da dietro la sua vetrinetta,illuminata.la sogno anche,qualche volta.era così bella.

niente fa mai lo stesso effetto.
la seconda volta.
[e poi tutte le altre]
.
punto.

lunedì 12 ottobre 2009

InMyTimeOfNeed

[Would someone watch over me]

?




spesso scrivo solo un mare di stronzate.
qualche volta me ne accorgo.
raramente le cancello.
[sto giro è andata così]

venerdì 9 ottobre 2009

chi vivrà vedrà

Ad una settimana dalla seconda telefonata[perchè delle due telefonate,una ha evidentemente avuto un seguito. perchè evidentemente qualcuno ogni tanto lascia crollare le sue barriere,anche se non so per quanto]
Dopo una settimana intera in cui volevo farlo ma non ci riuscivo[e intanto non riuscivo a fare neanche nient'altro]finalmente l'ho fatto.
La busta è stata spedita.Spero che lui legga,ascolti,capisca.

Volevo spedirne due,di buste.perchè sono in due ad essere lontani,ma ad essere ancora così prepotentemente dentro di me.ma alla fine no.perchè fondamentalmente ieri quella mail aveva tutta la ragione del mondo..e mi ha fatto riflettere.e quindi boh.inutile strafare quando sono presa dall'ottimismo per poi ricadere nella cruda realtà.io sto provando,ma c'è bisogno che dall'altra parte ci sia voglia di raccogliere il tentativo[e una sola delle due parti ha raccolto il tentativo]altrimenti è tutto perfettamente inutile.e poi.è vero che se penso a certe cose e momenti mi vengono gli occhi a cuoricino,è vero che non posso piu' fare il rotolo alla nuella perchè mi ricorda lei ed è vero anche che ogni cazzo di cosa,mi ricorda lei.ma c'è anche tutto il resto.che non puo' scomparire.quindi è da lì,dalla voglia di chiarirsi anzitutto,dalle ammissioni reciproche e dalla totale[ma veramente totale]verità e trasparenza che si puo' ripartire,se si vuole.non piu' da altro.non piu'.perchè solo passando da lì,e superando quell'incrocio pericolosissimo,si puo' sperare di entrare in un giardinetto piu' tranquillo.certo c'è il pericolo di restarci secco in quell'incrocio ...ma se si supera..è fatta!..e io di isolotti pedonali duemetriperdue che poi ti ritrovi investito da un tir appena allunghi una gamba non ne voglio piu'..

So che puoi
Gettarmi via
Ma ciò che vuoi
Lo voglio anch'io
E' troppo, troppo presto
E' male
Le tue labbra sono nude
Sai che è solo il tempo
A rivelare la stagione
Vieni a fare un giro dentro di me
O questo fuoco si consumerà da sé
Un bacio sporco sa
Spogliarmi il cuore dagli incubi
Un bacio sporco sa
Come un miliardo di uomini
E anche tu hai qualcosa dentro di te
Che è sbagliato e ci rende simili


piove.e penso alle coccole.al cioccolato.alle coperte a quadri.
un'amica in msn mi dice che ha il raffreddore.le dico andiamo a fare una sauna che ti passa.scoppio a ridere.lei fortunatamente non vede che rido.e ovviamente non capisce.io ovviamente non posso spiegarle niente,e neanche voglio..le dico solo che col vapore si guarisce.in sauna ovviamente non ci andiamo,ma la mia mente è dentro un cazzo di bagno turco,quando nel vapore c'eravamo io e.e non ce ne fregava un cazzo di chi ci fosse fuori da quella porticina.scandalo alle terme.coi vari capitoli.sarebbe potuta finire da dio.invece è finita a puttane.

Ma se una vita finisce qua quest'altra vita presto comincerà.

lunedì 5 ottobre 2009

Alla scoperta dei mogwai.

voglia di fumare

pensare

poi smettere,di fumare

poi anche di pensare.

poi ricominciare.

questa musica mi sballa.

Mi sto perdendo nei mogwai o nei miei pensieri
[?]
nei ricordi. nel passato, nel presente, nelle immagini del futuro. tutto da scrivere. tutto da provare a vivere.

Ho scoperto un altro dei miei gruppi preferiti.Che bello

che bello scoprire che c'è ancora qualcosa di bello da scoprire[come opinion.e sappy,quando pensi che i nirvana abbiamo fatto solo quattro album.ma questo era tanti anni fa.adesso bisogna andare avanti]

I mogwai e le nuove discografie,e le nuove persone[che sono le vecchie persone,cambiate dal tempo e ritrovate]come metafora di quello che non so,e che forse, mi piacerà.

afterAfter

s p e t t a c o l a r i
come sempre
[non fosse per un paio di cover che io avrei evitato,ma vabbè.]

DENTRO MARILYN
MALE DI MIELE
SULLE LABBRA
E' SOLO FEBBRE
BALLATA
LA VEDOVA BIANCA
1996
MILANESI
IL PAESE E' REALE
L'ESTATE
CARNE E CANNONI
BERLINO
NON E' PER SEMPRE
QUELLO CHE NON C'E'
MILANO CIRCONVALLAZIONE
LA SOTTILE
BUNJEE JUMPING
LA FINE
MUSA DI NESSUNO
PRESIDENTE
TUTTO DOMANI
TIM E TOM
LA MIA CITTA'
ADRENALINA
DEA
STRATEGIE
SHIP BUILDING
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
SANGUE DI GIUDA
JUDY BLUE
PELLE SPLENDIDA
BOMBAY
NAUFRAGIO
LA VERITA'
WONDEFULL
MOLTI MODI


[ESTRAGON 03/10/09]

questa la scaletta.in riproduzione[adesso]su media player[afterAfter.inevitabile]
quella cartacea [stropicciata strappata calpestata] mi è costata lividi e uno "stronza" da uno stronzo che forse sperava di farcela a prenderla solo perchè piu' alto piu' grosso e con piu' amici di me fra quelli che lavoravano sul palco[ma malauguratamente la scaletta gli è scivolata di mano,e una stronzetta bassa fragile e senza amici sul palco si è fiondata sotto la transenna e l'ha raccolta{prima di lui}..a nulla sono valsi i suoi tentativi minacciosi di riacchiapparla.divisa in due e debitamente rincollata è pronta per essere spedita{sempre che io mi decida a farlo,perchè ci sto ancora pensando}....]

Parlando del suono.piu' grezzo,piu' originario,in effetti.e io apprezzo sempre i ritorni alle origini.che sperimentare va bene,ma quando hai già raggiunto la perfezione,non vedo perchè cambiare.e si cambia lo stesso,e va bene,visto che i risultati sono ugualmente apprezzabili...ma quando poi si torna alle origini,io sono piu' contenta..ecco.

C'è qualcosa dentro di me
Che è s b a g l i a t o
E non ha limiti
E c'è qualcosa dentro di te
Che è sbagliato
E ci rende s i m i l i
E se una vita finisce qua
Quest'altra vita presto comincerà
[?]

[e scatta la prima telefonata.perchèssì]

Ho questa foto di pura gioia E' di un bambino con la sua pistola
e spara dritto davanti a se A quello che non c'è
Ho perso il gusto, non ha sapore Quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e Su quello che non c'è
Arriva l'alba o forse no ..A volte ciò che sembra alba Non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua e Su quello che non c'è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la d i s o b b e d i e n z a in se a quello che non c'è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
q u e l l o c h e n o n c ' è

Curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull'acqua e Su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba so che è qui per me Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
[Per quello che non c'è]

Qui nell'aria puoi capire
Quando è t a r d i per cambiare idea
E' troppo tardi per sentirmi nuovo
Tardi per s p e r a r e
E' troppo tardi per c a m b i a r e a n c o r a
..........
spiego ai miei sogni
il concetto di onestà
loro che si son trasformati
in una professione adatta
voglio la verità che ricordavo
[perchè questa è troppo brutta]

[e qui la seconda.telefonata.persona.cosa importante da dire.]

quanta verità.in queste parole.quanta..

Come dire.ogni tanto bisogna andare.a costo di rischiare di fare passi piu' lunghi della propria gamba.poi oh,quel che succeda succeda.
E se non succede niente,vuol dire che proprio niente doveva succedere.alè.


[LaVedovaBianca_QuelloCheNonC'è_BunjeeJumping]

venerdì 2 ottobre 2009

dall'archivio personale

[giovedì 1 ottobre.in treno.
le stesse rotaie,in senso contrario.
il ritorno]

Mio padre lo chiamava "effetto pecora"....diceva..basta che uno vada in una direzione e gli altri lo seguono,per inerzia.Così capita che ci siano due pescherie,una accanto all'altra e una sia piena e l'altra vuota per chissà quale motivo.effetto pecora appunto.
Il treno in questione ha due carrozze di prima classe.identiche.una carrozza è piena.zeppa.valigie anche in corridoio.e sgomitate,ovunque.L'altra è clamorosamente vuota.bah.tanto per cambiare faccio quella nera,esco dal gregge,e vado a sedermi,svaccarmi,in un comparto tutto per me.chiuse le tendine.chiusa la porticina scorrevole.Ho i miei spazi.alè.

Il treno io lo adoro,quando riesco a conquistare degli spazi adeguati,ed ho con me il necessario per scrivere.Mi è sempre piaciuto.Viaggi brevi,magari.Ma è proprio quello strano sentire che vai oltre il tempo e lo spazio.che vai incontro a qualcosa e insieme ti allontani da qualcos'altro,che mi ha sempre affascinato.E che mi provoca sempre grandi emozioni,di nostalgia e malinconia per cio' che lascio ed euforia per cio' che spero di trovare.
[questo quando vado verso cose e persone che ancora non so]

Oggi,pero'.in questo caso specifico di ritorno,quello che mi coglie è un miscuglio di scazzo e fastidio,per il rientro nella mia casa.una casa che non sento mia nemmeno un po',a causa di una condivisione ormai forzata con cose e persone con cui non divido molto piu' che il saluto.E la casa è il rifugio dal mondo.o dovrebbe esserlo!!la nostra stanza è un po' una tana.è sempre stata una sorta di tempietto sacro che ci protegge ed accoglie.ma di tornare in una camera immersa in un ambiente che non considero piu' nè accogliente e nemmeno vivibile,stavolta non ne ho proprio voglia..

Il treno.che costeggia il mare.
per piu' della metà del viaggio avro' questa splendida visuale.i raggi del sole.che guardano di traverso le macchie di questo finestrino.il mare,leggermente mosso.gli scogli,a tratti vicini a tratti lontanissimi[a tratti inesistenti]...persone che prendono il sole,perchè ci sono ancora trenta gradi,sulla costa.persone che fanno il bagno.coppie che si avvinghiano,tra i jeans e le magliette leggere.persone solitarie sugli scogli.due amiche con la kefiah e i jeans strappati e le converse che chiacchierano e fumano,vicino le altalene sulla sabbia bagnata.E dopo questi giorni la prima cosa che mi viene da pensare è che quelle ragazze somigliano tanto a me qualche anno fa.con qualche amica fa,vicino.

Con tutta la voglia che c'è,ho stretto nei pugni quel foglio invisibile,e ne ho letto i nomi. ammettendo i miei sbagli davanti a me stessa.e ho fatto il primo passo.che è stato premiato.con una serie di altri passi,da una lato e dall'altro.e dal mio le gambe a tratti non mi sorreggevano,per l'emozione.e dall'altro le gambe erano sempre diverse.
Ed è stata solo fortuna,perchè non è affatto sempre così,ed io lo so.e ne tengo conto.e mi sento come una che ha vinto al superenalotto e poi ha grattato un gratta e vinci ed ha vinto anche lì.ma so benissimo che è solo un caso.non perdo la testa,io.
Ne ho ritrovate due.
I suoi capelli rossi,bellissimi.i baci sulle labbra[che era solo affetto]..era una mezza matta.oh,lo eravamo entrambe.Ero.Era.Ha la pancia,adesso[come me.ma la sua è piena di qualcosa di bello.la mia no].L'album fotografico piu' bello che io abbia mai visto.la sposa piu' bella,che io abbia mai visto.raggiante[che stupida sono stata,ad esesrmela persa]
E i suoi capelli neri,e poco curati come sempre.La sua concretezza.Frassi,ero per lei.cosa rimane[di quella me?]e senza saperlo abbiamo vissuto tappe simili.Una concretezza affatto superficiale.Un dolore che viene dalla troppa sensibilità.E mi sono persa quelle tappe,simili,che forse insieme avrebbero avuto un gusto meno amaro,stretto in un abbraccio.
E lui ha finalmente provato a buttare giu' qualcuno di quei mattoni che aveva probabilmente faticosamente messo uno sull'altro pur di non vedere piu' me,al di qua.
E ora so che non rispettero' piu' le sue scelte, se sceglierà di starmi lontano. Io lo cerchero',comunque. Prevedo un viaggio di due ore piu' lungo del solito, al piu' presto.
Lo chiamero' dicendogli sono qui sono qui sono qui vieni a prendermi [prendi tutto di me].sono qui sono qui sono qui vieni a uccidermi,uccidimi[uccidi tutto di me]
Oppure lo cerchero'.e quando lo trovero' gli correro' al collo.come l'ultima volta.
E poi gli diro' uccidi tutto di me.prendi tutto di me.

Ho voglia di scrivergli,di nuovo.
chilometri di lettere.
Miliardi di lettere,scritte a mano,col dolore dei tendini.lettere infinite per raccontare tutto quello che si è perso.per renderlo partecipe.Miliardi di lettere per compensare i suoi silenzi.e poi cercarlo per guardarlo negli occhi.occhi che erano l'altra metà del discorso.la sua metà.i suoi silenzi fusi nella mia mente.
Non devo far passare troppo tempo perchè il suo dirmi quello che mi ha detto è una debolezza,sua.una sua falla nel suo sistema di protezione.io sono il virus che incessantemente tenta di entrare nei suoi circuiti.a volte ci riesco[come ora]ma altrettanto incessantemente le sue difese lavorano per cacciarmi di nuovo.E non posso permetterlo.Ci tengo troppo.E poi se la verità è quella che nella debolezza si lascia sfuggire,allora no,che non posso permettermelo,di perderlo.e di lasciare che perda me.non posso permettere che ci perdiamo.La sua deve essere una scelta consapevole,lucida.non dettata da paure,inutili,fra l'altro.Perchè io ci sarei sempre e comunque,per lui.come è sempre stato,d'altronde.

Una ragazza corre sulla sabbia bagnata.

Le cose che mi piacciono.

le cose che mi piacciono,e che mi fanno stare bene.o anche male,ma come piace a me.le cose che mi piacciono e non faccio piu'.

Devo ritrovare il modo e il tempo e la voglia e la forza di farle quelle cose.

Il bagno in mezzo a tanta schiuma.profumata.e poi la schiuma finisce e resto con le dita dei piedi fuori,fredde.

Le passeggiate in riva al mare.

Gli abbracci stretti.

Scrivere fiumi di parole con le penne nere su fogli bianchi.

Leggere un sacco di libri che aprono il cuore e la testa.

Trascriverne i passi e farli leggere alle persone che amo,per regalargli un pezzo di me.e di quello che provo.

Andare ai concerti piena di esaltazione e tristezza,in base ai concerti.

Cucinare tardissimo la notte,dopo le sbronze,per la fame chimica.e prestissimo la mattina,prima che chi amo si svegli,per fargli trovare una colazione che sa di amore e cioccolata.

Trovare,e Ritrovare,soprattutto,le persone giuste con cui fare tutte le cose che mi piacciono abbia un senso.

....

Sento che n o n c ’ è t e m p o
e allora un po' più in fretta farò
cercando di non lasciarmi prendere
dalla s o l i t a a n s i a
bloccarsi non si può

cerco un nuovo contatto
un po' più di controllo su quel che sto vivendo
è il presente che mi sfugge dalle mani
m a i o N O N m i s o t t r a g g o o a l m e n o c i s t o p r o v a n d o . . .



[99Posse_cercoTiempo___Petrol_l'amoreE'unCane]

dall'archivio personale

[attorcigliata fra coperte di un letto troppo grande.

30 settembre 2009]


Ma non saranno troppe tutte queste emozioni,tutte in una vota?..eh??..

Diceva così nel bacio[l’ultimo]una stefania[sandrelli]abbastanza patetica.

Ed è esattamente così che mi sento io,spesso[patetica].molto.

E mi ci sentivo anche poco fa,quando per l’ennesima volta una canzone è bastata per farmi inviare un messaggio[l’ennesimo].

Adesso invece.

Adesso invece mi sento come una che ha giocato al superenalotto,ed ha vinto.

Perché finalmente,su un fottutissimo display in bianco e nero[perché io la tecnologia superflua ancora la rifiuto.e perché non è un caso che io,il mio primo cellulare,dopo anni di rifiuto,lo abbia preso solo ed esclusivamente per sentire lui.il mio migliore amico.tutte le sere santissime]è riapparsa una scritta che dentro di me pareva avesse scatenato i fuochi d’artificio.

Ti voglio bene.e sempre te ne vorrò.

[sì.è esattamente quello che penso io.che provo,io.per te.]

S e m p r e .

Che non ha paura di significare quello che significa.

Che non ha mai subito regressioni.che è sempre stato un sempre immutabile.perchè io ai per sempre ci credo ancora.a certi per sempre,almeno[di sicuro credo a quelli pronunciati dalle mie labbra.che si contano sulle punta delle dita{di una sola mano}non a caso].

Perché non dipendono dalla coerenza delle scelte.dalle decisioni e dalle dimostrazioni.non dipendono da chi ti si affianca per pezzi di vita o di strada e da chi intanto ha deciso di abbandonartici su pezzi di vita o di strada.dipendono solo da chi c’è di là.e di quanto poco siamo disposti a perdere quella persona,definitivamente.


[e lì capisci{lì capisco}quanto poco conta tutto il resto.quanto poco contano tutti gli altri.quanto poco abbia senso per me cercare contenitori vuoti ad effetto placebo]



Come una rivelazione.come una premonizione.

come una lista scritta con inchiostro invisibile.

inizio a cancellarne le voci.con una penna,nera.

dall'archivio personale

[il viaggio_l'andata]

in treno.

lunedì 28 settembre 2009


Tre euro per viaggiare da_ a_.Quattro ore e mezza di rotaie.

Sono ancora una bambina nel paese dei balocchi,per un po’.Poi scatteranno le orecchie da asinello,per me.

E nessuna fata turchina,a salvarmi.

Nessuna fata[turchina o nonturchina]

Ma si potrebbe obiettare,che io non ho avuto spiacevoli incontri con mangiafuoco,gatti o volpi,o burattini vari.

E qui casca l’asino.

Gli altri personaggi ci sono tutti,ma proprio tutti.

Ora non mi stupirei nemmeno di essere ingoiata nella pancia della balena,e di trovarci dentro qualche vecchia conoscenza che arrostisce pesce su un falò mentre mi aspetta…

Non mi stupirei,se lo sognassi.Visto che i pensieri spessissimo diventano sogni,leggermente storpiati[piu’ storpiati di quanto già i miei pensieri lo siano_ed è già un buon punto di partenza di storpiamento..]

I fugazi mi accompagnano su questo tratto di ferrovia che ormai intimamente conosco[quante volte?quante?e quante ancora?]

{Ad un certo tratto del viaggio.

Voglia e necessità.

Voglia O necessità[?]}

Quanto possono durare ventiquattro ore per tre?

[78]

Saranno 78 ore di musica a palla,con le casse spente.

La sento solo io e non importa.


Un romanzo[l’unico]che è la sua lenta discesa nella pazzia.

Un nome che da anni è in lista d’attesa.

E’ giunta l’ora.

Di affrontare,affrontarla[i]e affrontarsi

[di affrontarmi,sostanzialmente.]

Che un romanzo sia il banco di prova di un altro nome in lista d’attesa..[che intanto è diventata scrittrice pure lei.e nel suo mondo della pazzia lei scendeva bene anche senza scrivere]

Ma non eravamo poi tanto p a z z e .

Io ci credevo.Ci credevamo,che quella non fosse la n o r m a l i t à .Che quella a n o m a l i a non potesse restare il n o s t r o m o n d o . Che prima o poi avremmo trovato contesti piu’ f a v o r e v o l i [chissà se c’è riuscita.] Lei intanto scrive. E’ riuscita ad arrivare dove voleva. Almeno in un punto di quelli che voleva raggiungere, è arrivata.

Ma i cuori???

E’ mai entrata davvero nei cuori delle persone che ha incontrato?[ed io??]ha mai compreso cosa vuol dire amare??[ed io???]

E soprattutto:ha mai lasciato che qualcuno/a entrasse nel suo?[cuore]___ed i o ? ? ?

Provero’ a leggerlo.il romanzo.dell'altra scrittrice.

E poi provero'a leggere anche lei.

Lei aveva nominato le sue poesie,non il suo romanzo.Ma io voglio partire da lì.La sua follia.La discesa nella sua follia.Se mi sentiro’ a mio agio nella sua piu’ intima verità allora saranno versi.e diari,per me.E in genere mi ci trovo bene,nelle follie altrui.che ci trovo sempre un po' delle mie,follie.


E poi arriverà anche il suo nome.Perchè comincero’ a cancellarle quelle parole scritte con inchiostro invisibile su quella lista[d’attesa?]

Come per b i l l ,arriverà l’ora.di k i l l .

[anche questo film,un suo suggerimento.coincidenza???]

E un dopo l’altro, c a n c e l l e r o ’ .E paradossalmente cancellare non sarà uccidere,né eliminare.[neanche metaforicamente parlando]

Al c o n t r a r i o.

Quelle voci della lista hanno bisogno di essere cancellate,eliminate perché è la lista stessa che ha bisogno di smettere di esistere.E quei nomi devono tornare di carne e ossa,e sentimenti[si spera]

Poi restino,o vadano,ma devono essere incrociati,d i n u o v o . U n o p e r u n o.

Le strade che portano dove si vuole andare non sono sempre scorrevoli.non hanno sempre erbetta verde e morbida su cui camminare scalzi[direi che non ce l’hanno mai.e a camminare scalza fra erbette e margherite ho pestato un sacco di merde,senza neanche i calzetti.ma continuo a provare.che poi pestare una merda porta fortuna.]

E io sento che la mia strada,la strada che sento di dover percorrere ha spine,e sassi,oltre che tanta merda.e sento che dovro’ sentire male[piu’ di così]ai piedi.dovro’ sanguinare,per arrivare.

E se la strada sarà quella giusta o sbagliata,per me,per il mio ora,lo sapro’ solo una volta giunta alla fine.E se sarà sbagliata le f e r i t e saranno difficili da curare.perchè allora diventeranno i n s a n a b i l i . Senza la cura delle seconde possibilità.senza piu’ una lista da poter stringere fra mani invisibili,quando si sente di non avere piu’ niente.Senza un elenco di nomi che facciano da sfondo a un’attesa[la mia,in realtà].

[ora che il tempo si è fermato io sto aspettando,sto aspettando...]

E’ la mia vita in attesa,in realtà.La loro non lo so.

Chi puo’ dirlo?

[io no.e forse neanche loro.che spesso mentono,a loro stessi.l'hanno sempre fatto.]

Quando sentiro’ i loro tocchi riconoscero’ le nocche di coloro che stanno bussando,e gioiro’ di ogni suono diverso prodotto sul mio uscio.E se non sentiro’ alcun tocco,riconoscero’ le nocche di coloro che hanno scelto di non bussare piu’.Sentiro’ ugualmente il suono,del nontocco sul mio uscio.E sarà quel suono,del vuoto,che rintoccherà all’infinito nei miei vuoti.

E’ lo stesso.

Il suono è lo stesso.del tocco e del nonotocco.quello che cambia è la conseguenza.

[…com’era quella frase…e di chi era….il confine tra mancanza e perdita….boh.un film,forse.]

{I fugazi hanno smesso di farmi compagnia,da un po'}

i Placebo parlano di special needs e special key,e di everyU&everyMe.e io vorrei una chiave speciale che apra le porte speciali dei miei bisogni speciali,tra ogni me e ogni te[speciale].

Ma ..you don’t care about us

[noi.tanti noi che non esistono piu'.saranno ricostruiti per un istante.che è quello che voglio.e poi esistereanno per sempre,o mai piu'.ferite insanabili o guarigioni complete,adesso mi attendono.è questo quello a cui tendo,da ora in poi.]

Che ne conto un po’di persone speciali,incontrate.E non esiste una scala o una classifica che quantifichi il grado di specialità.

Ognuno col suo perché.ognuno col suo sé,mi viene da dire.

Speciali perché mi hanno arricchito[prima di impoverirmi]

Speciali perché ho lasciato che mi impoverissero,portando via quanto di loro avevano messo in gioco e quanto io avevo già regalato loro,di me[pezzi che non sono recuperabili,in nessun caso]

M a i a b b a s t a n z a .

Io che a detta loro sono sempre tutto,prima che arrivi il resto.

Sono sempre tutto,per le mie persone speciali,quando non si ha la forza da uscire dai propri s c h e m i m e n t a l i e dalle proprie g a b b i e ,ma appena se ne ha la forza..appena si rompe quel g u s c i o delle v o l o n t à ,appena qualcosaltro[e spesso qualcun altro]arriva,invece di vivere un arricchimento,io divento improvvisamente nonnecessaria.

E non si tratta di restare l’unica che.

Si tratta di restare e basta.

Di essere abbastanza,per restare,fra le cose e persone importanti.restare qualcuno e qualcosa di importante,nel resto.

Si tratta di raccogliere i frutti,dopo che hai gettato i semi e annaffiato le piantine e legato i rametti piu' fragili,e curato le foglie,e tolto loro di dosso gli insetti piu' velenosi.e i parassiti.

Invece..

M a i .

Mai abbastanza.

[dopo]


La voce metallica annuncia che la mia fermata è vicina.arriverò per una stradina brecciata ad una casa dove una lucciola stanotte illuminerà la mia finestra.una lucciola vera,pero’.di quelle che brillano.a intermittenza.e poi scompaiono,in lontananza…


[ io non spegnerei,la luce di un brivido perché non vedrei piu’ le stelle che ridono..io non cambierei il canto di un angelo,perché non avrei piu’ motivi per scrivere..la notte respira profumi di pace,mi tocco con la mia pelle..non sento soltanto colori muti,sulla mia pelle…le pagine mute della sua vita mi esplodono dentro senza rumore…soltanto colori muti sulla mia pelle..]


Come se potessi n o n e s s e r e f r a g i l e . .

dosare goccia dopo goccia le mie energie..raccogliendo s t r a c c i d e l l e m i e f a t i c h e s i l e n z i o s e posso essere felice??????


Questo mi chiedo ora,rassettando la mia roba,pronta a scendere e ad andare incontro alle mie volontà,e alle mie paure.

Posso[potro’] essere felice?
[con poco]


[CarmenConsoli_questaNotteUnaLucciolaIlluminaLaMiaFinestra_SullaMiaPelle_PossoEssereFelice? __Placebo]