lunedì 23 marzo 2009

why..[?]vecchi difetti...

IERI.
tutto questo è un incubo.
la donna il sogno e il grande incubo,dicevano gli 883.
qui l'incubo sono io.l'uomo,e la realtà.un grande incubo.il piu' grande.
Io amo lui lui ama me e non riusciamo piu' ad amarci senza intoppi.
questo è il mio incubo.reale.ci amiamo e pero'[cosa vuol dire pero']
questo è.troppi intoppi.
io qui.lui lì.

incubo.
stratosferico.

non voglio fermarmi a pensare a quante volte sia successo questo negli ultimi mesi.
non voglio eppure lo sto già facendo.infinite volte.
[paura degli esseri umani paura di essere umani]
paura che le volte restino infinite.paura che le volte possano finire.

paura.

comunque paura.

comunque vada,va che ho paura.

come cazzo succede questo?
come?
come?
rabbia,sui tasti.
e puzzo di catarro,febbre,lacrime,e medicine.
rabbia,dita che si contorcono.stomaco che urla.occhi che chiedono pietà.che vorrebbero tregua.vorrebbero lui,in un abbraccio.l'ultimo,che duri per sempre.per non staccarsi mai.

non riesco a calmarmi..vorrei gridargli col sorriso madai tanto poi lo sai che facciamo pace...ma invece temo che direbbe nonon lo so.o sì,ma non serve piu',fare pace,per poi finire così.

perchè si arriva qui?come?

lo so io come.

è una vita di merda.e siamo circondati da gente di merda.e basta una scintilla per farci scattare.e finiamo per odiare chi amiamo perchè chi odiamo non è a portata di mano.chi dovremmo odiare non c'è.perchè non ci amava,ed è stato così scaltro da allontanarsi.o noi ci ritenevamo così forti,e superiori da poter continuare ad amare senza odiare.

ma non è così.

purtroppo no.non è così.

e se si inizia con lo sclerare un attimo con l'altro,e rendendosi conto dei propri errori e scusandosene,poi si arriva ad un punto tale in cui ci si stanca anche di doversi scusare.diventa difficile ammettere di avere dei problemi col resto del mondo.e soprattutto di non aver voglia di risolverli.e così è piu' facile mandarsi a fanculo.

vaffanculo.
a chi ami.

questo è.

come cazzo si fa?come?come si puo'?come posso?come puo'?
come.
?

è un incubo pensare di non poter stare accanto a chi ami perchè evidentemente gli fai del male.se voglio solo parlare,e si sente attaccato,evidentemente io gli faccio del male,e lui si difende.sente che deve difendersi da me.e attacca.a torto o ragione,attacca per difendersi.
me.
da me.

incubo.

un incubo.

una stanza che è la nostra isola,che si riduce a contenere i cocci dell'uno o dell'altro in lacrime.

indifferenza,poi.
quella che io proprio non riesco a.provare.e sopportare.

uno sguardo forzatamente su di me,a dimostrare che?
[per la serie,se questo è quello che vuoi,ecco.te lo do]
ma no.
non è questo quello che voglio.e anzi,questo fa un male cane.un male bestiale.
uno sguardo che mi buca la testa.mi trapassa il cuore.fondamentalmente perchè non è uno sguardo suo,che riesco a collegare a me.quell'espressione,sua..se penso sia rivolta a me.sì.mi buca la testa.e mi trapassa il cuore.
e non ho armi.
neanche quella banalissima dell'attacco allo stesso modo così si rende conto.
non ce l'ho.
perchè non ce la farei neanche volendo a guardarlo così.

non sono migliore nè peggiore per questo.
semplicemente sono così.

e mi fa un male cane,essere così.e che lui sia così,ora,con me.

la forza di non stare a giocare a tira e molla.la scelta di non fare strategia[quella che tanto incanto' il mio"migliore amico",che lo lascio' senza parole,inerme di fronte a me,povero due indifeso davanti a lui,dieci,vincente sempre e comunque...quella che fa dire tu si che sei diversa]paradossalmente si rivela quella che mi fa essere perdente,sempre e comunque.
una forza che diventa un limite non è una forza,questo è quanto.
ho un limite che è enorme.
ed è la sincerità mischiata con la razionalità.
percio' se vedo che uno sta a tremila,anche se ho ragione non mi viene da alzare la voce,ma da abbassarla.e quando poi finisce che pure io scoppio,perchè essere umano sono..lì succede il finimondo perchè fino ad oggi mai_mai_mi sono trovata davanti qualcuno capace di capire che se ero arrivata io a scaraventare contro il muro qualcosa,allora era proprio giunto il momento di abbracciarmi.
mai
ma va bene così,perchè è difficile per me comprendermi[e com_prendermi.tenermi.e volermi bene.]percio' non oso immaginare quanto possa esserlo per gli altri.
ma l'amore
forse
l'amore forse dovrebbe essere d'aiuto in questo.
amore dovrebbe essere protezione non competizione.protezione del rapporto,è quello che mi ha sempre spinto a regredire,di fronte all'amato che avanza.ma ora è competizione.se puoi farlo tu,posso anche io.e avanzo,avanzo,avanzo..solo per vedere se lui come me regredirà per amore.
e intanto regrediamo noi.
che già andiamo come andiamo.

un vaffanculo.
un altro vaffanculo.
un altro vaffanculo.
e io sento ogni lettera che mi si conficca dentro.frecce scoccate con una precisione da arciere [altro che cupido,e le sue frecce tirate sbagliando mira]

l'ho detto anche io.vero.

e infatti.

come cazzo si puo' mi chiedo.
non è un'accusa.
è un tentativo disperato di comprendere.
perchè.
comprendere perchè.
perchè cazzo è così che deve andare.
io non ce la posso fare a vivere insieme,in una stanza,e a dover stare così.a stare una giornata anche senza parlarci guardarci toccarci.mi fa un male cane.un male bestiale.

preferisco fare le valigie e andare via.

e pero'.
non lo faccio perchè la razionalità me lo impedisce
perchè mi dico lui sta a mille.se interpreta male sn cazzi.quindi,meglio di no.
e pero'.
e pero' io così mi distruggo.e poi covo rancore.
questo è il mio limite bastardo.
razionale,non buona.
razionale al punto da pensare a cosa sia meglio e giusto fare o non fare dire o non dire[senza salvaguardare me].ma poi troppo poco superficiale da riuscire a sopportare cio' che mi ferisce senza ripercussioni[spesso paradossalmente proprio su quello che tentavo di salvaguardare a discapito di me stessa]
tengo,tengo.
e pero'.
pero' poi bisognerebbe che il resto del mondo si accorgesse delle innumerevoli tenute[a discapito mio]che sorreggono le situazioni nei momenti tragici,e lasciasse sfogare da qualche parte anche la mia di rabbia.
invece no.
visto che io sn quella razionale e che capisce e che si sa contenere,allora non mi è concesso niente,mai.
di sbagliare non mi è concesso,perchè un errore mio,è doppiamente grave.e di fronte a me che avanzo,mai nessuno che riesca a regredire.
no,ovvio.
contrattacco.che tanto io di fronte all'attacco regredisco ancora,e poi ancora,e poi ancora.
e tanto io mi logoro nel frattempo,e poi chissenefrega se tutto il mio logorarmi si ripercuote su quello che invano tentavo di salvaguardare.

ognuno a modo suo.

non c'è nulla di sbagliato in questo,e pero'.
e pero' va bene tutto.ma quello che non va bene piu' è quando questo mio modo di essere viene apprezzato e lodato,e ringraziato,quando aiuta a mantenere,a salvaguardare,a.
e poi pero' ignorato,e non compreso,quando esplode.

e poi anche io,esplodo poi rivomitando anche rabbia e frustrazioni per mille altre cose.
ma io almeno lo so.
lo ammetto.
non mi nascondo dietro cazzate dell'altro per sfogare la mia rabbia repressa.

questo è quello che mi manda in disperazione.che mi fa temere non se ne esca.

quando chi ho di fronte,per me,ha palesemente dei problemi,che non ammette,o che comunque non intende [o non puo']risolvere.

senza la comprensione delle cose non si va da nessuna parte.
io almeno,se non comprendo nn vado da nessuna parte.
forse è anche per qst che scrivo.perchè mentre le mie trecento voci si esprimono rifletto,e tento di capirci qlcs di piu'.
poi pero' succede anche che io mi autoalimenti.non avendo termini di confronto.
è che il confronto mi è negato.
parlare diventa sinonimo di litigare così si preferisce non farlo.

è questo il guaio di tutto.

e io mi chiedo da dove si è partiti per arrivare qui.
quando abbiamo cominciato a identificare il dialogare col litigare??

perchè se io inizio a parlare,per confrontarmi su qualcosa che è successo,o sul perchè e il percome una cosa sia andata in un modo piuttosto che in un altro nella maggior parte dei casi mi si dice fin dall'inizio"dove vuoi arrivare?"
io la mia risposta ce l'ho.
e la cosa assurda è che se parlo con un'amica e ad essersi comportato così è il mio ragazzo,la mia amica concorda con me sul perchè.
e se racconto al mio ragazzo che la mia amica si è comportata così,anche lui concorderà con me sulle motivazioni.
e saranno entrambi spietati l'uno con l'altro,senza sapere che loro stessi usano le stesse difese nei miei confronti.

quando una persona si sente in torto,ma non ha capacità o voglia o possibilità di cambiare smette di ammettere di essere nel torto.
e attacca.

questa è la spiegazione che tutti_tutti_parlando non di se stessi ma delle altre persone che ho intorno mi danno.
e pero',nessuno che sia capace di capire che lo stesso meccanismo vale anche per loro.
e per me,ovviamente.

spietati,quando si parla degli altri.

"uh.davvero si è comportato/a così con te??con te??proprio con te che..??!!...eh ma allora basta fra.."

io dovrei basta con tutti,a detta di tutti.

porco dio.
vaffanculo al mondo.

devo davvero imparare a stare sola?
è davvero questa l'unica via per me?

io che vorrei solo riuscire a stare accanto a chi amo.all'uomo che amo.riuscire ad aiutarlo,nel percorso alla ricerca di se stesso,risolvendo i suoi problemi,che inevitabilmente influiscono negativamente sulla sua vita e sui suoi rapporti,perchè inconsapevolmente gli causano dei limiti.

e io,che vorrei solo che lo stesso fosse fatto con me.

qualcuno che mi spinga a riflettere su di me,da un altro punto di vista.

un'amica capace di accusarmi quando è il momento,se sbaglio.non una persona vile,che tiene i miei errori come jolly nella manica,quando io provo a mostrarle i suoi.

un uomo capace di fare lo stesso.

è difficile.
io non riesco come vorrei.

ma ho fermo davanti cio' che vorrei.cio' a cui tendo.

non importa il risultato,ma il provarci.

è il dubbio che mi uccide.

la mancanza di certezza che sì,stiamo davvero andando nella stessa direzione.
che entrambi vogliamo davvero andare nella stessa direzione,insieme.
che io non sono un ostacolo al vivere una giornata serenamente,perchè ho voglia di parlare e quindi poi si litiga.perchè se questo sono,io voglio smettere di ferire e interferire nella vita della persona al mondo che piu' amo.

voglio poter pensare che quello sguardo non sarà mai piu' riservato a me.
sua compagna di vita,o no.
basta che non sia piu' riservato a me.
perchè a me buca davvero la testa,trapassa il cuore.

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ORA.
E io sfogo così,lui tiene dentro.

E poi penso a quel giorno,che ero buttata in un angolo di una piazza in cui non potro' piu' tornare ho avuto bisogno che lui venisse a prendermi.perchè non potevo alzarmi con le mie gambe.

E poi penso a tutte le volte che sn finita a stare qui,così.giornate intere a piangere accartocciata.a scrivermi accartocciata.

Io e le infinite possibilità.che non si avverano mai.
Vorrei solo sapere cosa è meglio fare,per me e per lui,per stare meglio.cosa è meglio fare.
Perchè ci sto provando,davvero con tutta me stessa[e nn solo io,credo]e pero' non ci riusciamo.

Puo' essere che bisogna ritrovare la voglia dell'altro sentendone la mancanza.puo' essere che dobbiamo allontanarci,per un po'.
[puo' essere?]
e ogni riga è una nuova dose di lacrime[amare]perchè tutto questo fa male.dopo quattro anni insieme,a viversi,fa male.

non ce la faccio.

e domani è il suo compleanno.
vorrei farlo felice.
anzi,vorrei solo fosse felice.

e vorrei esserlo anche io.

e invece non riesco a schiodare il culo da questa stanza,troppo sporca e troppo in disordine.non riesco a sistemare le cose fuori,perchè sono sporca e in disordine[troppo]dentro.

{se metto i verdena è la fine}

2 commenti:

monteamaro ha detto...

Si ama, e allora non c'è scampo.

Si segue un sogno sin da ragazzi, si rincorre un amore che ancora i sensi non conoscono brividi: Ma allora cos'è che muove a un desiderio e ci lascia senza fiato?
E perchè poi il troppo fiato respirato ci lascia spenti e persi, e non sentiamo altro che il muro che ci chiude alle spalle ogni via di fuga?

La condanna per ogni Uomo, è provare Amore per l'Uomo?

Quel sentimento che ti teneva sveglio a sognare colori e suoni, e ti cullava sino al mattino sazio di insonnia e di odore dell'altro, diventa presto come un seme dato alla terra: Marcisce e muore, o piano cresce e attecchisce, e diventa tutt'uno con la terra che l'ha scaldato, e che l'accompagna sino a quando il ciclo della natura non lo riporti senza ferite, nel luogo del riposo.

Vivere o/e marcire, presto le strade che sembrano lontanissime, diventano una sola, e quell'incrocio di vie ci confonde, non sappiamo più distinguere cosa è bene e cosa non lo è, e non capiamo se è tempo di pianto o di felicità: Confusi, infreddoliti e caldi di febbre attendiamo che la tempesta passi, cercando intorno a noi un rifugio che non riusciamo a trovare.

E non c'è imprecazione, supplica o bestemmia che possa consolarci del dolore e del pianto che ci sale dal fondo più fondo del nostro essere... carne e sangue.

Tutto qui quindi?
Vivere o marcire?

Al seme che muore alla terra, non è data scelta.
Il seme non decide, non pensa, gli è negata la possibilità di lottare, non c'è altra terra che possa accoglierlo se non quella in cui l'hanno adagiato, ha un solo giro di ruota, e poi niente và più.

L'uomo ha il tempo dalla sua.

Il Tempo è l'anestetico per ogni dolore, tutto copre, tutto cancella, tutto dimentica.
La febbre passa lasciando un lieve ricordo di un uomo che non sai più- odori, colori e sogni saranno nuovi.
Altre voci ti chiameranno, ti faranno coccole, ti faranno ridere di un riso nuovo e forte, e non ci sarà stupore perchè l'amore che credevi morto per sempre sarà tornato a trovarti... e tutto ricomincia.

E allora viviamo pure questa sofferenza, urliamo, imprechiamo, supplichiamo...non c'è pietà per chi ama, non c'è carezza futura che ci consoli, c'è solo questo amore che ci distrugge e ci fà piccoli e miseri, prigionieri trasandati di un vincitore spietato.

Dalla parte di chi è solo in questo mondo di uomini soli, non c'è che la speranza del Tempo che scorre, quel Tempo che sempre restituisce,
ciò che toglie.

Irene ha detto...

"è una vita di merda.e siamo circondati da gente di merda.e basta una scintilla per farci scattare.e finiamo per odiare chi amiamo perchè chi odiamo non è a portata di mano.chi dovremmo odiare non c'è.perchè non ci amava,ed è stato così scaltro da allontanarsi.o noi ci ritenevamo così forti,e superiori da poter continuare ad amare senza odiare."

"è un incubo pensare di non poter stare accanto a chi ami perchè evidentemente gli fai del male.se voglio solo parlare,e si sente attaccato,evidentemente io gli faccio del male,e lui si difende.sente che deve difendersi da me"

"quando una persona si sente in torto,ma non ha capacità o voglia o possibilità di cambiare smette di ammettere di essere nel torto.
e attacca." [ MA C'è GENTE CHE SPARISCE NEL SILENZIO SPARISCE E TI CANCELLA DALLA SUA VITA ]

come fai? tu hai la facoltà di scrivere i tuoi pensieri, li butti davvero così cazzo, come una lama affilata. ed io piango, perchè tante cose che scrivi le sento ma io non le grido più, non merita più neanche più un mio grido, io non mi piego, io che sono stata esclusa, cancellata, annientata dalla sua vita non ci sto più a sfogarmi, a sprecare altro tempo a pensarlo.

devi trovare la forza di cui parli, senza limiti.
è una forza solo tua. ce l'hai, è nascosta, profonda. devi tirarla fuori e cominciare a volerti bene per prima.

[mi stupisci e uccidi sempre un po']