martedì 8 giugno 2010

quando si è troppo in due
vecchi difetti

impulsività che non si frena,è quella legata ai sentimenti.
quei bastardi ti fregano sempre[per fortuna]e ti fanno fare quello che non vorresti[ma devi,evidentemente]


il punto è sempre:la percezione.
percezione di necessità.
percezione di bisogno.
percezione di voglia.
percezione di sensazioni.
percezione di utilità/inutilità.

contrastanti&unidirezionali[?]

e a scatenare tutto solo qualche ricordo.

il vuoto fra i passi,e la terra.
la sensazione di leggerezza,e la pesantezza del suo accento

[premonizione?quante volte,a pensare a come tutto sia contenuto in germe fin dall'inizio.E' una mise-en-abyme.introduzione speculare al resto.lo vedi da una foto,da un filmato,da un ricordo.ma lo vedi solo col senno di poi.solo poi,riesci a ricostruire all'inverso la specularità.e allora vedi chiara la chiave di lettura che preconizzava tutto.]

un cuscino a terra sul pavimento di marmo freddo,nel buio e nel silenzio della notte e dei sonni altrui.
un filo teso fin dentro una porta.
rimproveri che non bastavano a impedirle di tirare quel filo e schiacchiarlo oltremisura.
una lucina che lampeggia di rosso su un telefono fisso quando mamma e papà dormono.
lo stomaco e il cuore che si invertono di posto,perchè ha squillato,nonostante non si sia sentito alcun suono.e allora si poteva andare a dormire,a sognare.

solo qualche ricordo.
solo i vecchi difetti,che dal niente tornano a farti a visita.

l'impulsività dei sentimenti,che ti fregano.
il contrasto fra la tua percezione di urgenza,e la percezione di inutilità[della tua inutilità,in effetti]dall'altra parte.
il contrasto fra un mondo in subbuglio,in sconvolgente e continua autoanalisi,e la calma della tranquillità,di chi ha già deciso come andranno le cose.

il cuore si inverte ancora di posto con lo stomaco.le sensazioni sono diverse,ma l'essenza è la stessa..
per fortuna,o purtroppo..
[come dissi quella volta]




venerdì 4 giugno 2010

io vivo nel dubbio[pianto liberatorio]

la frase finale di un film,mi fa pensare a me.
egocentrica di un'egocentrica.

io vivo nel dubbio.

fa male,questo.
e purtroppo i miei dubbi si rivelano fondati,[quasi]sempre.
il quasi dovrebbe essere lo stimolo a non dubitare.il successivo sempre l'impossibilità di smettere.

vedo cancrena dove cancrena non c'è.
o la cancrena è proprio dappertutto.
[?]

io non ho,al momento.
è quello che sento.
le percezioni,sono l'unica cosa che conta,no?
che poi se sono sbagliate,dovrebbe essere così semplice far cambiare loro direzione!

e i sentimenti contano?
e se sono contrastanti?
contano a fasi alterne?
contano in base all'umore,oggi la parte col meno e domani quella col piu'?

percepisco un abisso fra le parole,e i fatti.
tutte,le parole.
tutti,i fatti.
il che mi scombussola alquanto.

mi scombussola a tal punto da pietrificarmi.
[che non mi era mai successo prima]
mi pietrifico,mi blocco perchè temo di scovare cancrena dietro ogni cosa che sposto.di lasciarla dietro ogni passo che faccio[davanti,o indietro].
e quindi mi fermo.e resto ferma troppo.troppo tempo.

dire,fare,baciare
sono le cose che mi rendono viva.
pensare e dire,ascoltare e ritornare a pensare.

e invece smetto.

smetto con tutto.smetto con tutti.
smetto tutto.

non c'è torto o ragione.è il naturale processo di E L I M IN A Z I O N E

è un'eredità del mio primo nuovo amore,credo.io non ero così,prima.e non capivo come potesse esserlo lei.
poi l'ho capito.
non ci teneva abbastanza.
e quando non ci tieni abbastanza, o quando hai paura,ti fermi.
perchè infondo non t'importa come va a finire.
non ti scapicolli per impedire il fraintendimento o per riparare al fraintendimento.
mi arrabbiavo,perchè mentre io ero in standby in attesa,lei viveva.
poi ho capito.
ed è stato così devastante.
e sono cambiata.
a causa sua.

e poi ci sono i lati positivi,dello stare fermi.
le cose si aggiustano da sole,anche.
perchè tra un dubbio e l'altro finisce che dubiti anche di te,e te la fai passare.nel nome di chissà quale autocritica del cazzo.

sono diventata una persona cattiva.
e peggiore.

trovo le mie novità giorno per giorno,e non riesco a tornare quella che ero.
mi manco.

a due anni,quasi,dai primi dubbi,e dai miei ventitre anni,mi scopro una persona peggiore.e cattiva.e cerco disperatamente qualcuno che mi dia un motivo per tornare in me.la me che ritrovo solo quando sto con lui.lui che subisce tutta la mia incertezza,che non vuole guarire.
lui che mi ama,pero'.
e questo deve guarirmi.
perchè amo anche io.sento che ne sono capace,ancora.
nonostante tutto.
e nonostante tutti.

e pero' sono così bloccata.
eredità buffa.
un debito contratto con me stessa,che non riesco a saldare.
precarietà.

non dò,perchè so che non riceverei.e dare e basta,non mi dà piu' niente.
la gioia del missionario e del caritatevole non le provo piu' da un pezzo.quell'egoismo buono,io non ce l'ho piu'.
sentirmi migliore,non mi fa guarire.
sentirmi dire che sono migliore neanche.
ho bisogno di sentire davvero,che sono qualcosa.che sono io.e che non importa se migliore o peggiore,ma ho un mio perchè.
che vale la pena
che vale la pena starmi vicino,per godere di ogni mio piu' e di ogni mio meno.

l'affinità superficiale non guarisce piu',e anzi,come arma a doppio taglio qual è,ferisce.
nel momento in cui cerchi conforto,pugnala.

e quindi paralisi.
allontanamento.
[sono davvero io?questa nuova me?tornerò mai l'unica persona che ho mai amato davvero?]

il cuore domanda:cos'è che manca??

sabato 29 maggio 2010

mercoledì 26 maggio 2010

non mi invento proprio niente[è che non è dato a tutti di capire.anche cio' che da tempo si è palesato piu' che chiaramente]

.."se infatti la comunicazione è di massa,le persone singole non s'intendono piu':tutto fa pensare che l'uomo d'oggi sia piu' che mai un estraneo vivente fra estranei,e che l'apparente comunicazione della vita odierna,una comunicazione senza precedenti,avvenga non tra uomini veri ma tra i loro duplicati"..
[E.Montale]

e dire che questo pezzo ha piu' di cinquant'anni.

e sinceramente penso che negli ultimi anni la situazione sia precipitevolmente precipitata.

ed ecco perchè al di fuori della facile comunicazione,di fronte alla sincerità trovo gente che scappa.
ipocritamente,pero'.
sempre col sorriso sulle labbra,scappano.fingendo di restare,perdipiu'.
è che la realtà,la vita,presuppone dei rischi.connessi alla verità delle cose,o almeno,alla percezione della realtà,vera o meno vera.e presuppone che con quelle percezioni,sempre diverse e in continua mutazione,non solo ci si faccia i conti,ma ne derivi qualche coerente conseguenza.

non chiedermi[la parola]


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

[E.Montale_OssiDiSeppia]


E dire che io,non riesco ad usare neanche quel plurale.

martedì 18 maggio 2010

idiot[ec]a

la ragazza cantava parole,solo parole che proponevano di dire di no al nucleare,e di spegnere i nostri pc.la sua migliore amica del momento faceva foto agogo e filmava un filmato da mettere su feisbuc.pero' cantava dando a vedere che credeva quello in cui diceva.pretendeva che credessimo che ci credeva,alle sue contraddizioni.interiori nonchè esteriori.
e tutti applaudivano.
e applaudivo anche io,perchè aveva esordito cantando janisjoplin con una gran voce.quel che è giusto è giusto.
i teli stesi sul prato verde erano molto carini,colorati e allegri nonostante l'incombere della sera.
io ero sola,sola.
ho cercato un angolo in uno spazio che aveva un perimetro circolare.non l'ho trovato,ma ugualmente sono ruscita a schiacchiarmi su un muretto.ho cercato il mio solito punto di vista privilegiato.l'isolamento.che arriva nel momento in cui mi sento bene.mi sembra di sentirmi bene,poi improvvisamente mi discosto,e ritrovo tutta la mia diversità.la sento improvvisa,tutta insieme.e mi schiacchia contro un muretto nel parco.o contro le pareti di un locale dove la gente va per rimorchiare e io andavo per rimorchiare e ora invece solo per ascoltare musica,e sentirmi parte di qualcosa.di cui alla fine non riesco a sentirmi parte.
ho sentito prepotente quella sensazione che odio,che mi fa venire da vomitare,e mi fa venire voglia di scrivere,o correre,o urlare,o solo abbracciare.o solo farmi abbracciare.da qualcuno che mi voglia bene.
qualcuno che non c'è,pero'.
e allora mi viene voglia di andarmene a casa.che nella testa vasco brondi ha già iniziato da un po'.e gira in loop[etuaveviivestitiadattiperletueguerrestellari]
così il pc lo accendo,per ascoltarlo.
e per sentire che effettivamente cercavo di sentirmi parte di qualcosa,ma non ce l'ho fatta.

uno spritzaperol alleggerisce un po' la testa,e le gambe.lievemente.due spritzaperol fanno scorrere tutto in maniera un po' piu' fluida,un pelo.tre spritzaperol[lo stomaco era vuoto].

[..sento un sapore amaro.
e non è colpa dello spritzaperol.
è la vita.]


un incubo scandisce il risveglio.due sòle una piu' palese dell'altra scandiscono il tardo pomeriggio.
la solitudine scandisce la maggior parte del mio tempo.la solitudine interiore fa il resto.
spero che al suo ritorno abbia voglia di fare l'amore[o anche solo di scopare.]

e poi ogni tanto prendo coraggio,e scrivo.a qualcuno. qualcuno di quei pochi qualcuno che hanno contato qualcosa,nella mia vita.
spesso non ricevo risposta.le persone crescono,cambiano.perdono la voglia di fare passi indietro perchè il valore delle persone sta nell'andare avanti.che stronzata,poi.
uno va. cosa cazzo conta in quale direzione?
non è che se arrivi piu' lontano vinci qualcosa.

e comunque.
ci sta che a qualcuno non importi piu' di me,semplicemente. magari gli/le importava.ora non piu'.
ci sta.
infondo anche io ho commesso errori che non rifarei.
anche se effettivamente mi prende molto male pensare di poter essere stata l'errore di qualcuno. devo mettere in conto che puo' essere così.proprio così.
e comunque. c'è anche chi risponde,invece,ai miei tentativi.chi mi fa credere di avere un senso,nei miei andirivieni.dove spesso vado e raramente vengo.pero' puo' avere un senso,anche così. ma poi.
scusesuscuse che nient'altro sono che scusesuscuse.

e se lo capisco,a me mi passa la voglia,sinceramente.
che se cercavo qualcuno con cui non avevo dovuto mai fare finta non è che lo cercavo per iniziare adesso.


nonèchiaro,nonèchiaro.

lunedì 17 maggio 2010

e si lavora poco.
e ancora non pagano.

e pero' quando devo comprare non posso dire che paghero' quando pagheranno.
e comunque non basterebbero.

"ma no signorina,non ho sbagliato..ho solo invertito le righe,mentre trascrivevo..vede?dove ci sono due ++ lei deve mettere due-- e dove ci sono due -- lei deve mettere due ++!"

[ahhhh!allora è tutto ok!non ha sbagliato...ha solo invertito le righe mentre trascriveva!!peccato pero' che ormai io abbia pagato un medico per guardare le righe invertite dioporco!]


guadagnano in un'ora quello che io guadagno in tre giorni.sbagliano.e manco ammettono.
i medici mi fanno incazzare quasi piu' dei politici.

giovedì 13 maggio 2010

solo un consiglio


andate a vedere l'ultimo lavoro della guzzanti..

non ho parole.uno scandalo dietro l'altro.
ma ci sono cose di fronte alle quali nessuno dovrebbe poter avere il coraggio di smentire la verità..e invece..ancora pensano sia un buon capo di governo.e chi pensa che non lo sia,pensa che non possa durare.

[che amarezza.belpaesedimmerda.]

Io concludo come ha deciso di concludere la scrittrice e regista del film-documentario:
[e invece,purtroppo]"Dura"

[come]il singhiozzo

Mi diceva di rallentare,
e io in tutta risposta andavo piu' forte.
[per soffocarla]
Volevo distrarla con la velocità.

Ma non funziona così.
E' come col singhiozzo.

A volte devi solo fermarti,e rallentare il passo.Rallentare la vita.
A maggior ragione quando ti sembra già di stare ferma,da un po'.
Fermati,ma davvero pero'.
E muoviti solo quando sai dove vuoi andare.
[un buonconsiglio]
Forse così la consapevolezza del tempo perso,stando ferma decidere dove andare,ti darà la spinta per scegliere davvero..

[da]me[a]me.[tra]me[e]me.

martedì 11 maggio 2010

cartomanti,paletti,e occhi caleidoscopio

A volte [molto spesso] mi sembra di non avere piu' dei canoni miei,delle idee mie,da seguire.
Io so chi sono.So cosa sono.ma non so come fare per restarlo,adesso.Giusto o sbagliato hanno un suono tanto relativo,ormai,che a volte mi sembra non abbia senso seguire quello che in senso assolutistico mi suggerirebbe la mia testa.Indipendentemente dalle convenienze,dalle circostanze,dai chi[soprattutto].
Eppure per me ci sono cose che solo in senso assolutistico possono essere esaminate.Ci sono cose che dovrebbero valere sempre e comunque.L'ho sempre detto,pensato,fatto.
Divento capace di qualsiasi cosa,a volte.Il gesto piu' ripugnante,l'atteggiamento peggiore,la frase piu' sgradita,prendono forma nella mia testa come fossero la cosa piu' naturale al mondo.Come fossero l'unica cosa possibile,da fare,da dire.

L'esasperazione è un'arma subdola.Come le persone che la usano.E' un'arma che non si prende le sue responsabilità.
E pero' la colpa delle azioni di chi è?

E poi ci sono quelle cose a cui non si è mai creduto,a cui non si dovrebbe credere,e pero' si vorrebbe tanto.Ci sono circostanze in cui perdere il lume della ragione è auspicabile,se non ci si sente eroi del pessimismo cosmico.E allora come si fa a tornare coi piedi per terra,o a ritirare giu' qualcuno che solo lì puo' farcela?

[e gli spaventi.i soprassalti.le tende.gli specchi.gli incubi]come si sopravvive a tutto questo,se non credi all'incredibile?

Libero arbitrio è una cosa,riuscire a vivere un vita intera guardando tutto dalla sebita distanza per non lasciarsene coinvolgere è un'altra cosa.


Certi paletti sono funzionali alla propria autostima.

Se per rabbia,o per amore,per paura o per coraggio,per senso di giustizia,o per convenienza,superi anche uno solo di quei paletti,anche una sola volta,quegli stessi paletti non avranno piu' la funzione che avevano.Sono sempre lì,a segnare un confine.Ma un confine già superato,che confine è?Cosa rappresenta?
Non ha piu' autorità.Passare al di la di un confine già varcato puo' incutere nuovo timore,o scatenare nuova frenesia,ma l'intensità è calante.Lo sforzo o il coraggio che richiede il superamento dello stesso confine prima tanto rispettato,è minore.
E capita che superi i limiti della tua personalità come fosse la cosa piu' naturale al mondo;come fosse l'unica cosa possibile.

E se superare quel confine non è stata una tua scelta,una tua voglia,un tuo tentativo,una tua meta,allora finisce che non ti riconosci piu',nel tuo agire,nel tuo parlare,nel tuo pensare.
E ti odi,profondamente.
E odi gli altri,profondamente,perchè inevitabilmente vedono questa te,adesso.E non quello che solo tu puoi vedere.


[qualcuno dagli occhi caleidoscopio che sappia trovare un caledoscopio dove ormai non si vede piu']

sonno che non riposa

E sogno di essere un ragazzo,e di essere barbaramente violentato da tre ragazzi,in stile aranciameccanica.E di innamorarmi follemente dell'ultimo dei tre,che ovviamente ricambia,ma non puo' darlo a vedere coi suoi compagni di teppismo.Quindi soffro,tremendamente,finchè questo mi libera,e diamo fuoco alla baracca con gli altri due.E mi sveglio piena di fastidio.

E la notte dopo bacio appassionatamente una tizia dal nome esotico,con le ciglia lunghissime e i calzerotti alle ginocchia.uno nero,e uno rosso.ha una calza a rete nera sul braccio sinistro.e un fascino da rocker maledetta.eppure si avvicina,mi bacia.mi ricordo di lei.mi chiede di aspettarla.la bacio di nuovo.E mi sveglio felice.

Le gengive sono sempre piu' irritate da sonni notturni pieni di digrignamenti.I denti cadono di notte,e stringono di giorno.

Gli incubi piu' tetri,li dimentico presto,tra un risveglio e l'altro.Così al mattino c'è solo quella tremenda sensazione di aver vissuto qualcosa che in realtà alberga solo nella mia testa.Eppure se annotassi solo l'ultimo dei sogni di ogni lunghissima nottata,riempirei quaderni su quaderni.Di cose inutili,a me per prima.Che il significato tanto resta chiuso nell'attimo della sua creazione.E ogni possibile interpretazione non è che una possibile interpretazione.

[salvo le storie piu' allucinanti tra le mie pagine a righe.
e aggiungo un fantastico hophop-gadget all'elenco di hophop-gadget che inventerei se fossi un'inventrice]

martedì 4 maggio 2010

Entusiastiche reazioni,di molti.Mi convinceranno a non farlo mai piu'?
Reazioni inesistenti,dei pochi che contano.M' invoglieranno a non contarci piu'?

[?]
the same old question.


[la chitarra di accompagnamento l'ho già imparata.nonostante le unghie.]

piove grigiore

sabato 1 maggio 2010

Poco fa ho visto una ragazza che aveva un tatuaggio sul braccio.grande.scritta doppia,nera.
HATE.
in verticale.

Era piu' piccola di me ed ho pensato che io al suo posto avrei avuto paura di pentirmi
[solita coscienziosa ragazza.che anche lei mi prendeva in giro."posta con cautela",mi rifaceva il verso.e poi mi diceva "si,ziafrances"ridacchiando]

Poi ho pensato che io avrei potuto scrivermi pero' qualcosa del tipo:
Pace,è tutto quello che avrei voluto.Odio,è tutto quello che questo mondo mi permette di sentire.

[Lovemyself]
..better than you.I know it's wrong,so what should I do?..

Magari il suo hate,era solo una sintesi migliore,dello stesso concetto.che poi alla fine finisci per odiare anche te stessa,per essere così diversa,e sola.
Dopo queste riflessioni banali e spontanee sul tatuaggio,sono riuscita a farmi piacere anche il freschello.

mercoledì 28 aprile 2010

tutto è bene [quel che a loro finsce bene]

E giustamente risolti i vostri problemi,il resto non conta.
Si torna alla patina di facciata,ai rapporti gestiti tra un come stai per il quale non si attende neanche una risposta e un pettegolezzo per il quale non provo neanche un po' di curiosità.
Si torna a chiedere se tutto va bene sperando fermamente che l'altro non abbia voglia di dire di no.

Mi viene voglia di chiudere ogni conversazione,e così faccio.
Che ti accontento,e non dico no.Ma smetto anche di dire sì.Quel sì che vi permette di tener leggera la vostra coscienza piena di residui di colpevolezze malcelate.

Si respira un'aria piu' serena.Le cose si stanno sistemando.
Già.

Questa è la vostra bacata ed egoistica percezione.

State pure sereni.Continuate pure a sistemarvi le vostre sporche cose,dietro quelle che si vorrebbero far credere splendide vetrine.

Io pero' ho chiuso.
[se non altro smetto di reggervi il gioco.
che comunque non è un problema.che senza di me ai vostri giochi riuscite a giocare lo stesso,
benissimo]


innervosita da una pseudo conversazione amichevole,
mi appresto a dare una botta di vita ai miei polmoni.

martedì 27 aprile 2010

perchè non basta potare i rami secchi[bisognerebbe vederne crescere di nuovi]

Sono agli antipodi[o così sembrerebbe apparentemente]
eppure fanno culo e camicia[o così sembrerebbe apparentemente]

Sono amici su facebook.
Fanno insieme l'aperitivo.
Chiacchierano tra un pezzo di giornata e l'altro.Tra un'occupazione e l'altra[apparentemente molto differenti]
Sono persone serie.
Sono persone simpatiche.
Sorridono molto,e si divertono molto[o così sembrerebbe apparentemente]
Sono persone affidabili.
Sono persone rispettabili.
Si telefonano durante il giorno per raggiungersi per un caffè,o per una cena dal greco.

Li ho sentiti piu' volte prendere l'altro per i fondelli,chiaramente con persone terze,e alle spalle delle persone prime.

Si credono talmente furbi e fortunati e superiori da credere che l'altro sia quello stupido e inferiore e inconsapevole.

In realtà mi fanno schifo,entrambi.
Nella loro estrema diversità[solo apparente,a questo punto]
Puoi sembrare un che guevara,o una velina,ma se sei una testa di cazzo,quello che provochi in me è solo schifo.
Magari nella velina vedo prima l'essenza[la mancanza,di una vera essenza]che nel simil che guevara,ma prima o poi quello che sei esce fuori.

Vorrei riuscire a ridere di voi.
Ma siete talmente tanti che fatico a non piangere.

Continuo a sentirmi un ago in un pagliaio.E continuo a sperare che qualche sarta abbia perduto altri miei compagni[possibilmente nello stesso pagliaio]
E non è dolce essere unici.E io non voglio un proiettile che mi liberi.

Ma andassero tutti a fanculo.
Avrò anche potato troppo,ma persino in solitudine riesco a vedere rami secchi[su altri alberi]
E quei rami in quanto secchi,mi sfrisciano[ogni volta che mi sfiorano]
Mi sfrisciano.
E la mia carrozzeria ha già abbastanza imperfezioni.
E a questo punto la pelle splendida non la voglio piu'[il pensiero superficiale nemmeno]

E se sono così tanti quelli che "odio l'ipocrisia" e che "odio la falsità" e che "nessuno ha le palle di dire cio' che pensa" e che "questo mondo va a puttane e noi siamo in minoranza"...bè,se fossimo davvero così tanti,come dichiariamo di essere non ci sentiremmo tutti perennemnete circondati da merda.
Siamo parte della merda,dunque?

Io dopo un attento esame della mia piccolissima coscienza riesco ancora a dire con lo sguardo pieno di sdegno,rabbia,e sofferenza,guardandomi allo specchio,nelle palle dei miei inutili occhi corteccia :
I'M NOT LIKE THEM.


E mi spiace aderire ai motti,perchè fra coloro che si dichiarano simili trovo il marciume peggiore.Non credo piu' a [quasi]niente,e [quasi]nessuno.

I'M SO SORRY,& YOU'RE SO HAPPY..

[oh no.io non sono come loro]
E questa è l'unica cosa che mi rende felice[in]felice.
[at the same time]



mercoledì 31 marzo 2010

dell'arte [del dialogo]

[...]
"Da false premesse è possibile talora dedurre conclusioni vere.Se così non fosse,sarebbe facile ricondurre in ogni caso la verità o la falsità delle conclusioni alla verità o alla falsità delle premesse:con l'acquisizione dunque di un criterio formale di verità che appartiene invece solo al dominio delle scienze esatte,le cui dimostrazioni sono fondate sui princuipi rigorosi della logica."
[...]


Di mezza giornata di studio,chissà perchè,è l'unica cosa che ricordo.
Ossessione è quando un pensiero non riesce a scollartisi di dosso.O quando non riesci a scollarti di dosso un pensiero.
Io sono ossessionata,quindi.

Se crede che io sia stupida,si sbaglia.
Se credono di aver ragione,solo perchè si trovano d'accordo[ipocritamente e temporaneamente e esteriormente e oppotunisticamente,d'accordo],si sbagliano.Stanno solo sbagliando ipocritamente e temporaneamente e continuatuivamente e oppotunisticamente insieme.

[Che è sicuramente una condizione piu' piacevole della mia,ma che non cambierei neanche morta,con la mia.
Sulle labbra una
costante espressione di disgusto.Negli occhi una costante espressione di disapprovazione.
tristezza&rabbia&sfiducia.
E ho i miei cazzo di motivi.Uh,se li ho.
Che tutto gira sempre al contrario,o sono io in un perenne carnevale.
In entrambi i casi,ho voglia di vomitare.
Disgusto.Disapprovazione.
Solitudine,come riparo.
A tutto quanto non puo' piacermi.
A tutto quanto non voglio adeguarmi.

E piu' sembrano simili,e piu' giocano sporco.
Non voglio qualcuno che giochi dalla mia parte.
Vorrei qualcuno che non sappia giocare.
O qualcuno che scelga di non farlo.]

martedì 30 marzo 2010

per un filo d'erba

[E tutti credettero ch’egli fino all’ultimo seguitasse a delirare]

...

"...Non aver più coscienza d’essere, come una pietra, come una pianta; non ricordarsi più neanche del proprio nome; vivere per vivere, senza saper di vivere, come le bestie, come le piante; senza più affetti, né desiderii, né memorie, né pensieri, senza più nulla che désse senso e valore alla propria vita. Ecco: sdrajato lì su l’erba, con le mani intrecciate dietro la nuca, guardare nel cielo azzurro le bianche nuvole abbarbaglianti, gonfie di sole; udire il vento che faceva nei castagni del bosco come un fragor di mare, e nella voce di quel vento e in quel fragore sentire, come da un’infinita lontananza, la vanità d’ogni cosa e il tedio angoscioso della vita.

Nuvole e vento.

Eh, ma era già tutto avvertire e riconoscere che quelle che veleggiavano luminose per la sterminata azzurra vacuità erano nuvole. Sa forse d’essere la nuvola? Né sapevan di lei l’albero e le pietre, che ignoravano anche se stessi.

E lui, avvertendo e riconoscendo le nuvole, poteva anche — perché no? — pensare alla vicenda dell’acqua, che divien nuvola per ridivenir poi acqua di nuovo. E a spiegar questa vicenda bastava un povero professoruccio di fisica; ma a spiegare il perché del perché?

Su nel bosco dei castagni, picchi d’accetta; giù nella cava, picchi di piccone.

Mutilare la montagna; atterrare gli alberi, per costruire case. Lì, in quel borgo montano, altre case. Stenti, affanni, fatiche e pene d’ogni sorta, perché? per arrivare a un comignolo e per fare uscir poi da questo comignolo un po’ di fumo, subito disperso nella vanità dello spazio.

E come quel fumo, ogni pensiero, ogni memoria degli uomini.

Ma davanti all’ampio spettacolo della natura, a quell’immenso piano verde di querci e d’ulivi e di castagni, digradante dalle falde del Cimino fino alla valle tiberina laggiù laggiù, sentiva a poco a poco rasserenarsi in una blanda smemorata mestizia.

Tutte le illusioni e tutti i disinganni e i dolori e le gioie e le speranze e i desiderii degli uomini gli apparivano vani e transitorii di fronte al sentimento che spirava dalle cose che restano e sopravanzano ad essi, impassibili. Quasi vicende di nuvole gli apparivano nell’eternità della natura i singoli fatti degli uomini. Bastava guardare quegli alti monti di là dalla valle tiberina, lontani lontani, sfumanti all’orizzonte, lievi e quasi aerei nel tramonto.

Oh ambizioni degli uomini! Che grida di vittoria, perché l’uomo s’era messo a volare come un uccellino! Ma ecco qua un uccellino come vola: è la facilità più schietta e lieve, che s’accompagna spontanea a un trillo di gioia. Pensare adesso al goffo apparecchio rombante, e allo sgomento, all’ansia, all’angoscia mortale dell’uomo che vuoi fare l’uccellino! Qua un frullo e un trillo; là un motore strepitoso e puzzolente, e la morte davanti. Il motore si guasta, il motore s’arresta; addio uccellino!..."

...

[da:Canta l'epistola,Pirandello]

lunedì 29 marzo 2010

voglia d'aria e di prato,verde.

una lesbica piu' bigotta dello stereotipo di un contadino siciliano di inizio secolo[i paradossi della vita]
+
una parassita che continua a sentirsi in casa sua[e invece sta vivendo,da parassita appunto,in casa mia]
+
un bagno di servizio piu' sporco del bagno della stazione[di servizio]
=

voglia di traslocare.

ma siccome non si puo',e siccome fuori c'è il sole.
esco.e basta.

[anche se al mio ritorno lei continuerà a non capire un cazzo di cio' che è diverso da lei.l'altra continuerà ad essere maledettamente urticante,alla sola vista.la casa che è temporaneaente mia{almeno per un settimo} continuerà ad essere il luogo piu' marcio di questa marcia città]

voglia d'aria.e di prato,verde.

sabato 27 marzo 2010

have you ever [?]

Ci sono musiche,che le immagini mentre qualcuno le suona.e parole che immagini uscire dalla bocca di qualcuno,mentre le canta.E musiche che sembrano nate direttamente lì,tra una parola e l'altra,nella cassa dello stereo.

Per me loro erano questo.Una musica che esce dalla cassa.E che innesca una serie di pensieri,e immagini.Mie,e Nostre.

Adesso hanno invece anche un volto.Ma dubito che ascoltandoli di nuovo,attraverso le casse,possa essere l'esibizione dal vivo a tornarmi alla mente.
E sono stati fantastici.Carichi.
Pero'.

Pero' per me,loro,sono Altro.

Non credo questo cambierà.
E quella canzone io l'ho sempre cantata col testo sbagliato.E' per questo che forse mi faceva pensare a lei.
Have you ever?
Have you ever been honest?
[che me lo chiedero' sempre,perchè solo lei questo puo' saperlo]

E poi in chiusura,la consapevolezza che mai a nessuno potro' canticchiare implorando con occhi di caleidoscopio,quelle cose.
Perchè quelle cose,io,solo con lei.
Con la prima lei,di lei,che ho avuto la fortuna di conoscere.Prima di odiare l'altra.

Leave me paralyzed,love.
Leave me hypnotized,love.

[una parentesi.
che non puo' essere definita "solo"una parentesi]

giovedì 25 marzo 2010

incredibbbbile![stasera tutti in piazza]




per tutto il tempo,ho sperato che questo video fosse una candid camera...e invece no!
sta gente esiste per davvero.e vota,cristo santo.
bisognerebbe interdirli.
che non ci arrivano proprio.

lunedì 22 marzo 2010

cercando di incastrare pezzi[che non si incastrano]

alle scuole medie un professore di italiano mi disse che sposavo tutte le cause perse
[me lo disse anche quello di matematica]
sembrava stupido sposare quelle perse.sembrava da perdente.


alle scuole superiori una professoressa mi disse di non sposare mai la causa di nessuno[chiunque me lo avesse chiesto]perchè nessuno che ci tiene a te,ti chiede di sposare la sua causa[soprattutto se è persa in partenza]
mi disse anche che quando una cosa sembra giusta forse non lo è.che chi sembra esporsi e portare la bandiera spesso ha il culo coperto,e fingerà di non conoscerti quando qualcuno si parerà sulla tua strada.
che chi aiuti non ti aiuta.che la tua causa,non la sposa nessuno,quando ne hai bisogno[specie se è persa in partenza]
che non conta il giusto o lo sbagliato ma il vincente e il perdente.

ho sempre pensato che fosse l'unica a dirmi le cose per quelle che erano.che si vedeva un po' nella me barricadera ,e voleva proteggermi,a suo modo,senza togliermi l'entusiasmo.

ma se non farmi sposare alcuna causa fosse stata la sua,causa?

morale della favola:se ti fidi di qualcuno tutto cio' che dice puo' avere senso,e valore.ma se non ti fidi qualsiasi cosa abbia un senso,ne ha almeno un altro altrettanto plausibile,nascosto.

io di lei mi fidavo,e mi fido ancora.
dalla sua lezione ho imparato che fidarsi a volte è stupido[è veramente stupido]
eppure di lei mi sono fidata,e mi fido ancora,e non ritengo che questo sia stato o sia in alcun modo stupido.
[bisogna imparare a leggere dentro le persone.fidarsi del proprio fiuto,piu' che del proprio occhio.cercando di non confondere la merda col cioccolato,fermandosi davanti ad uno stesso colore]

venerdì 19 marzo 2010

non credevo fosse possibile

Abitare una casa in sette persone e scoprire che ognuno ha il rotolo di carta igienica personale.
[gli ficcherei su per il culo tutti e dieci i rotoli del pacco]
Come rendersi complicate le cose semplici.Come inasprire i rapporti già aspri.
La follia in questa casa non ha mai fine.Il buonsenso,non ha mai inizio.

giovedì 18 marzo 2010

a volte sì[a volte no]

"Certe cose sono difficili da descrivere.Quando ti succede qualcosa e vuoi annotarlo,o lo rendi troppo drammatico o lo alleggerisci troppo,esagerando i particolari sbagliati e tralasciando quelli importanti.E comunque non lo scrivi quasi mai come vorresti".

lei continuava con un ..."comunque venga,devo scriverlo."

Io,a volte,rinuncio.



[Mi limitero' ad annotare su pezzo di carta lo sconvolgente sogno di ieri.e quello di oggi.
Se io avessi un analista,si divertirebbe un sacco con me.Credo]

[da:Diari,SylviaPlath]

mercoledì 17 marzo 2010

in definitiva

Hemingway lo preferisco come autore di romanzi,che come poeta.
Ma sempre In Definitiva,merita.

"Cerco' di sputare la verità;
dapprima a bocca asciutta,

Infine era schiumante di saliva;
e la verità gli colava sul mento."

[InDefinitiva,E.H.,giugno 1922]

non per fare il bastian contrario

"La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date;
ma è realtà per voi e non per me;
la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do;
ma è realtà per me e non per voi;
e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi.
E come? Ma costruendomi, appunto."

ma un confronto puo' modificare l'idea che l'una o l'altra parte hanno del reale?
questo mi sto chiedendo.
Esiste,al di là della percezione,qualcosa che sia oggettivo,e reale?
E se non esiste,è possibile trovare un punto di comune accordo nella soggettività,che diventi quindi considerabile alla stregua di un'oggettività?[almeno fin quando il confronto con un'altra idea soggettiva la rimette in discussione?]
Ed è utile fare questo?
E' utile un confronto,civile,e alla base del quale ci sia almeno la possibilità di modificare la propria idea di soggettiva percezione?

E se ci si sottrae al confronto è perchè si ha ragione,o torto?

Perchè la verità non è mai una?
Non è mai interpretabile in un solo modo,e nessuna macchina della verità è a disposizione di nessuno.E questo vuole dire che in un confronto non necessariamente le persone coinvolte crederanno a chi dice la verità[sempre se questa puo' esistere]ma crederanno a chi meglio argomenta,a chi è piu' appetibile,piu' simpatico,piu' affascinante,forse.A chi è piu' furbo,probabilmente.
E ritirarsi dunque puo' essere prova di colpevolezza ma anche prova di consapevolezza.Che le proprie forze sono insufficienti a dimostrare ciò che realmente è.E quindi si rinuncia.
se non altro per evitarsi la delusione.
Puo' essere.
Tutto puo' essere e niente è.

Devo solo sperare che qualcuno riesca a capire?
[di fronte a una tanto magra speranza improbabile pare la possibile consolazione]

Sarà poi vero che i migliori sono sempre tutti matti?

[ispirata,sconvolta da:AliceInWonderland_Uno,nessuno,centomila_ShutterIsland]


giovedì 11 marzo 2010

E li guardo questi occhi qui.Allo specchio,li distorco con le dita.Deformo le mie palpebre;le tiro in ogni direzione possibile,le allargo,piu' che altro.
Che se guardo bene forse dentro trovo la causa.
LA CAUSA.
Come se conoscere una ipotetica vera causa,potesse alleviare i mali.
COME SE.
Li guardo e vorrei cavarmeli,questi occhi corteccia qui,che non mi sono mai serviti a niente.
Che sono stati mezzo,piu' di ogni altra cosa.
Questi buchi profondi e tristi anche quando ridono,che mi facevano credere davvero a tutti quelli che guardandoli mi dicevano che io sono diversa.DIVERSA da cosa?da chi?
Avrei dovuto capirlo,sempre,fin da subito che quello non era un complimento.e nemmeno una dichiarazione di affetto.e nemmeno una promessa di fedeltà,o affinità.Avrei dovuto capirlo che la fine era già inscritta in quello stesso inizio,che arrivava sempre,puntuale.
DIVERSA.
Avrei dovuto capirlo,che significava,implicitamente:anche da me.
E che un'altra persona,diversa da me,non puo' resistere con me.Non puo' starmi accanto senza ferirmi,o nel migliore dei casi senza ferirsi.
Ma poi vicino a diversa c'era sempre MIGLIORE.
Migliore di cosa?di chi?
Anche lì c'era insito un:anche di me?
O c'era semplicemente incluso tutto il resto?
Forse quello che mi si voleva dire in realtà era:indipendentemente da quello che tu sei,sappi che non basterà.O forse l'esatto contrario:poichè tu sei cio' che sei,sappi che sarai troppo.
Un TROPPO che non ha nulla di positivo.Non è un complimento,una lode,una fortuna.
E non ha niente di negativo,di sconveniente,ma è decisamente una sfortuna.
["e non è dolce essere unici..ma se hai un proiettile ti libero.."chissà se l'hanno fatta ieri,mentre io avrei dovuto godere del loro concerto e invece seduta su quella poltroncina rossa di velluto non riuscivo ad uscire dalla mia mente.e hanno iniziato con "c'è qualcosa dentro di te che è sbagliato ma ci rende simili",che sono arrivata lì fuori canticchiandola.e poi i miei pensieri sono coincisi con le mie azioni.un automa che voleva condividere una frase:"ti entravo a fondo dentro lo sai,soltanto per capire chi sei...forse sei un congegno che si spegne da sè"..biglietto preso con mesi di anticipo,per restare chiusa nei miei pensieri per tre ore.tre ore in cui in altre circostanze avrei goduto come un animale.bel modo che ho di ringraziarlo del regalo.]
E' una sfortuna perchè non basterà per tenermi al tuo fianco.E in quel tuo,si sono avvicendate facce amiche in cui credevo davvero.E che ogni volta hanno portato via un pezzo di fiducia.
E vorrei sentire che fiducia non ce n'è piu'.Vorrei sentire che non sento piu'.
Ma non è così.
Non è per niente,così.
Forse questo è quello che si vede da questi buchi corteccia che si rivelano al primo sguardo,quando hanno la sensazione di trovarsi di fronte ad altri buchi corteccia o oceano.
E oggi sembro dirmi le stesse cose da me,fissandomi.Cercandomi dentro,qualcosa che non trovero'.Un motivo che non trovero'.Una causa,che non trovero'.
E se io dicessi a quei buchi che sono davvero troppo.e davvero diversi,anche da me?
Se li lasciassi soli?
Loro mi tradiscono,loro causano i miei mali.Forse potrei farli soffrire un po'.
Vorrei cavarli via,e poi guardarli con dei buchi finalmente vuoti:occhi negli occhi.
Che forse il mio vero contatto visivo con l'esterno è questo adesso:due cavi vuoti.
Questo è quello che ho a disposizione.
E non trovo nulla,che possa riempirli.
Nulla che riesca a restare qualcosa,anche dopo un po'.Anche dopo l'entusiasmo iniziale.Anche dopo avermi spogliata di cio' che c'era da prendere.Anche dopo essere tornati a respirare in modo regolare.
Ecco.
Un'ampollina per crisi asmatiche sono stata.
Niente di piu'.

mercoledì 10 marzo 2010

[Ri]Guardati

Guardati dai cambiamenti repentini,
frutto solo di un tuo ultimatum.
Guardati da chi usa gli altri,
perchè tu non sarai per sempre diverso da loro:diventerai un mezzo,anche tu
[se non lo sei già]
Guardati da chi non riesce a guardarti negli occhi mentre afferma verità,
è convinto che riuscirà a convincere se stesso che lo sono davvero
[e probabilmente ci riuscirà]
Guardati da chi entra nel dettaglio,senza stabilire il criterio generale,
perchè sputa sentenze secondo necessità.
Guardati da chi non ha la forza di mostrare se stesso,
perchè se lo facesse non ti piacerebbe.
Guardati da chi parla in base al pubblico che ha di fronte,
perchè quello che dice a te,è solo una delle sue infinite versioni
[la piu' credibile,ai tuoi occhi]
Guardati da loro,se non sei come loro.

before[after]

Questa parassita dentro casa mi ricorda tutto cio' che ho odiato,di lei.

Quella versione piano e voce e archi mi fa venire voglia di tentare di comunicare ancora,con lei.Perchè ci sono cose che adoravo,di lei.


Quando amore e odio,entrambi così profondi,si dirigono in una sola direzione,è patologico.
[lo so che il mio amore è una patologia.vorrei che mi uccidesse ora]



Devo stare buona,e tagliarmi le mani,piuttosto.

martedì 9 marzo 2010

io [aliena] o LORO[?]


Puoi non crederci,
ma ci sono persone
che attraversano la vita
senza attriti o angosce.
Persone che vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
Persone appagate della
loro vita familiare.
Persone che hanno i loro momenti di afflizione,
ma tutto sommato
non ne sono disturbate
e in genere stanno
benissimo.
E quando muoiono
si tratta di una morte pacifica,
di solito nel sonno.
Puoi non crederci
ma persone del genere
esistono davvero.
Ma io non sono uno di
loro.
Oh no, io non sono uno di loro,
non ci sono neppure vicino
ad essere uno di loro,
ma loro sono

ed io sono
qua.

[fra neve,portici.e gente che si rivela sempre piu' per quello che è]
[Charles Bukowski]

giovedì 4 marzo 2010

atto di dolore [mattina del peccato]


Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto,
che la noia di un altro non vale...


D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!

mercoledì 3 marzo 2010

[fra] incertezza ed evidente precarietà[unSenso]


cerco una ventata d'ottimismo ma trovo solo pioggia e portici.

[solo pioggia e portici]
pioggia e portici.

pioggia
e
portici

mercoledì 24 febbraio 2010

come un colpo[non necessariamente di pistola]

Si puo' tornare sui propri passi? Cerco le mie orme,volgendomi all'indietro,perchè sento la forte necessità di capire da dove è partita la strada che mi ha portato a questo smarrimento totale.e a una solitudine interiore fatta solo della consapevolezza che cio' che potrei avere a disposizione intorno a me,e cio' che potrebbe essere materia dei miei rapporti sociali non mi piace,e non lo voglio. Cerco quelle orme,per provare a ripercorrere un tragitto in cui le orme che vedo a terra sono solo le mie,vicino alle sue.percorrono il tragitto da sole.a volte le une contengono le altre,ma sempre appartengono agli stessi quattro piedi. C'erano momenti in cui invece un gruppo faceva un'entità che poteva bastare a se stessa.C'erano momenti in cui la condivisione con gli altri era totale,era vera,era sentita.non era affatto limitata ad una necessità e ad un momento[come ora] C'erano momenti in cui le mie e le sue orme,seppure separate avevano altro che nutriva i corpi che le producevano.Le ultime invece sono appena tracciate[i corpi si sono svuotati.sono s e n z a p e s o ] su un terreno troppo mutevole[come nella sabbia basta il vento a spostare i granelli e a disperdere le tracce,così nei nostri rapporti attuali,basta un piccolo elemento che cambia,e le situazioni si capovolgono] Io ho bisogno di dubbi,ma anche di certezze.io ho uno zoccolo duro che non puo' cambiare in base a come tira il vento.io di p i c c o l e i e n e che solo se conviene,non ne voglio piu'. Io sono in una fase egocentrica in cui pero' il centro è importante solo in funzione di cio' che gli gira intorno.quindi mi metto al centro,sì.metto al centro me per guardarmi e capirmi.per cercare cio' che mi manca.cio' di cui ho un estremo bisogno,adesso.e poi provo ad andare verso quello che ho capito.Provo a tendere le braccia[che sembrano sempre troppo corte]verso le persone che davvero mi hanno dato qualcosa.verso quelle persone che mi hanno dato la gioia di sentire che da me ricevevano,qualcosa.quelle persone che sentivo bevevano dai miei calici,mentre io bevevo dal loro.quelle persone con cui i calici potevano e dovevano essere divisi,sebbene sempre troppo pieni o troppo vuoti.quando non esisteva ragionare se come e perchè.ci si stava,sempre e comunque. Voglio tornare sui miei passi,per capire dove ho sbagliato,e per non farlo piu'. Voglio tornare sui miei passi per spiegare come sono stata ferita,e non esserlo piu'. Voglio tornare sui miei passi perchè posso scegliere di non capire e non spiegare,pur di tornare a quella condizione,che adesso manca così prepotentemente. Qualche passo indietro l'ho già fatto.qualcuno lo sto già facendo. Qualcuno di questi passi è stato deciso come pochi passi lo sono mai stati. Qualcuno è piu' titubante perchè la confusione è tanta e tale che purtroppo c'è un margine d'errore.un nuovo margine d'errore,che pero' non contempla la buona fede.quella è il motore di ogni passo.giusto o sbagliato che si riveli,col senno del poi. Si puo'tornare sui propri passi?senza volerli contare bene.senza voler guardare al tempo che è passato.senza volersi piu' arrabbiare,perchè se tendi alla gioia non è attraverso la rabbia che ci arrivi.senza voler capire se hai ragione o no.per non rischiare di aver r a g i o n e ,che la ragione n o n s e m p r e s e r v e . e nel mio caso mai,è servita.è servita solo a perdere persone che solo io avrei potuto trattenere.perchè non siamo tutti uguali.e io continuo negli slanci,perchè se qualcuno il mio tuffo lo abbraccia vuol dire che desiderava farlo,ma non aveva il coraggio di tuffarsi per primo[la paura dello schianto..il salto nel vuoto]e allora io,che temo solo lo schianto piu' forte[quello contro il vuoto dell'immobilità]non posso che continuare. E non è mancanza di dignità.ma mancanza di orgoglio.quello che conduce a quell'immobilità che tanto mi spaventa.Perchè il tempo che perdiamo non ce lo ridà nessuno. E forse le informazioni inutili si rivelano utili per qualcuno.e forse restano inutili per altri.ma forse c'è qualcuno che è bloccato dai sensi di colpa o dall'orgoglio.e per questo io non posso che continuare ad elargirle.perchè forse c'è un momento giusto per tutto.e se ho imparato che anche chi ti ferma a volte lo fa senza esserne convinto,io mi fermo solo quando per me non ha piu' senso continuare.e per me non ha piu' senso continuare solo quando davanti ho una persona che niente puo' dare.e niente puo' voler ricevere.in tutti gli altri casi,c'è sempre ancora qualcosa da poter dire,o fare. Oggi ne sono convinta.

E questo è l'entusiasmo che mi uccide,quando mi schianto nel vuoto.ma è lo stesso che mi spinge a rialzarmi quando sono spiaccicata a terra.Questo,è l'unico scopo che so dare a me stessa. Voglio camminare allora[se solo non mancasse così spesso la forza],anche se tornando indietro.perchè forse non è con l'ostinazione a proseguire per questa strada che devo arrivare.forse è necessario tornare al bivio e controllare di aver preso la giusta direzione,per non allontanarsi ancora di piu' dal traguardo. forse è necessario cercare le braccia che sono in grado di sostenermi davvero,e quelle che hanno davvero bisogno del mio sostegno,per avere un senso,che mi permetta di aver voglia di camminare ancora.

Forseforse.

venerdì 19 febbraio 2010

FaTuttoParteDiMe


Sai che io,credo che,mostrare il lato oscuro di se stessi
sia il vero lasciarsi andare a sè, lasciarsi riconoscere
e non creare più equivoci
diventare unici anche se non più invincibili!
magari un pò più f r a g i l i , ma sicuramente l i m p i d i

ma sicuramente limpidi

Mi sbaglio, ci prendo,a volte son banale altre sorprendo, fa parte di me!
lotto, mi arrendo, a volte sono il peggio e a volte il meglio, che è dentro di me!

fa parte di me, fa parte di me, di me!!

Sai che io, credo che, mostrare il lato splendido alla gente
non sempre è facile, e spesso ha un limite, un confine fragile
tra quello che noi siamo e quello che vorremmo essere, che, dovremmo essere
o quello che
potremmo essere..

A volte vorrei che le parole riuscissero davvero a dire
quello che io sento quando parlo solo per ferire

quando sento cose che mi vengono dal cuore
quando sono giusto,quando sono nell'errore..


[FA TUTTO PARTE DI ME_YuGuerra]

lunedì 15 febbraio 2010

Lo sento quando ho bisogno che le parole diventino concretezza,e fatti.
L'amore per la scrittura come mezzo espressivo mi sta uccidendo
[perchè,tutto quello che amiamo ci uccide,perchè?]

Sono in confusione.una confusione tremenda,perchè totale.
Un mettere in discussione che sembra non portare da nessuna parte,proprio perchè totale.
Genera solo altra confusione.

[troppe volte ho evitato di trovare le risposte solo per paura che qualcosa in me cambiasse.Prendo atto di questa profonda rivoluzione ed osservo i pensieri e le idee in trasformazione]




sabato 13 febbraio 2010

che succede quando i tuoi pensieri coincidono sempre con quelli"instabili","folli","che non stanno bene"?
..forse c'era anche un'altra frase brutalmente vera:ho solo una vista piu' "capace" di vedere.e per stare "meglio"dovrei scegliere di offuscarla un po'.
le medicine,gli psicologi,questo tentano di fare.
a me,onestamente,non va.
se avessi saputo che paolo avrebbe fatto la fine di adriano non sarei mai andata a vedere un film di merda.
soprattutto quando domani avrebbe compiuto 25 anni,come me.
nato nel giorno in cui si festeggerebbe l'amore,o gli innamorati.
morto per mancanza assoluta,d'amore.e di qualcuno che fosse in grado di amarlo.

e l'unico momento in cui ho provato emozioni non è stato per la buona regia,la capacità degli attori,la bellezza della storia,ma per la consapevolezza di quanto quella frase fosse pura verità.ho provato l'emozione piu' forte per la bruttezza della verità che quella frase racchiudeva.
dopo un paio d'ore,ci si abitua all'idea[che non c'è piu']e sembra quasi una cosa normale.la sua fine sembra qualcosa che era inevitabile.prevedibile.la conseguenza logica,quasi.e quindi va bene.ci si abitua,alla sua mancanza.

e la sua vita è stata tanto inutile quanto la sua morte.

per[quasi]tutti.
e il quasi non fa differenza,per lui e per il tutti meno il quasi.fa differenza solo per i coloro del quasi.coloro i quali avrebbero sentito la differenza anche se fosse rimasto.

impotenza.
inutilità.
comprensione.
inutile,di nuovo.
solitudine.

"..capisci quello che voglio dire?.."
"certo che lo capisco".

[quattro occhi impegnati nello stesso pianto liberatorio]
abbraccio,e fine.
un'altra.



venerdì 12 febbraio 2010

Sei tu,
sei ancora e sempre e solo tu
con quell’aria di chi se ne frega e non ti cerca più
ti sei accorto che
hai gli occhi ancora lucidi?
Non importa
Ti ho visto piangere mille volte ormai
Sei solo,
semplicemente solo
Ti guardi allo specchio e non ti riconosci più

Scende la notte
[al sorgere del sole]




..ti prego ascoltami..
ascoltami bene[almeno una volta].un mondo diverso è quello che voglio
[altro che storie].

giovedì 11 febbraio 2010

e lei sembro' diventata di pietra.
la vedevano liscia,e dura.e compatta.e ferma.

eppure dentro moriva.
ogni cazzo di minuto,moriva.
tutto contribuiva.
e dentro la pietra liscia e compatta e dura e ferma c'era una massa in eterno movimento.
in eterno patimento.

martedì 2 febbraio 2010

qui

qui succede che piangi per ore,tra la d e l u s i o n e e l a r a b b i a .
succede che ti d i s p i a c e che faccia tutto così s c h i f o .
che facciano t u t t i c o s ì s c h i f o .
succede che ti senti decisamente superiore alla media,ma anche alle eccezioni,a questo punto,e non ti va piu' di avere a che fare con nessuno,perchè evidentemente per tutti è un gioco,tranne che per te.

qui succede che ti viene voglia di mandarli tutti,ma proprio tutti a cagare[che tanto vivranno benissimo senza di te,e potrebbero evitare di fare finta che non sia così]

succede che g r i d i dentro,e poi anche fuori.
p i a n g i dentro,e poi anche fuori.
ti g r a f f i dentro,e ti chiedi perchè ancora perchè e ancora p e r c h è .

succede che nessuno risponda perchè evidentemente conti meno di niente.

succede che spieghi,che provi,che ti impegni,che ci speri,che ti dai,che investi,che ti svuoti,per qualcosa. i n u t i l m e n t e . s e m p r e .

e allora decidi che dovresti solo tacere,e smettere.
di esistere per chiunque altro se non te stessa.


qui succede che non respiri quando vai a letto,nonostante l'abbraccio stretto di chi ti ama,e le sue carezze sulla tua testa TROPPO pesante.succede che hai dato un valore un peso e un sentimento a cose e persone che di te se ne sbattono al cazzo,fondamentalmente.

ma esistere per te stessa a cosa ti servirebbe?
solo a sentirti come loro.
quindi ora sei finalmente consapevole che dovresti smettere di esistere,e basta.
non per loro o per te.
ma in assoluto.
smettere.