mercoledì 19 gennaio 2011

è notte.

un rito conclusivo,che poteva diventare collettivo,se solo avessi voluto.
se solo avessi voluto bruciare il passato.con le sue parole,e le sue immagini.
se solo avessi voluto dare alle fiamme il suo viso,sul balcone,fra i ti odio,e i ti adoro.
sullo stesso balcone da dove le telefonavo,avrei potuto partecipare ad un rito conclusivo.
invece ho partecipato concludendo solo qualcosa di altrui,ed offrendo un mozzicone,come contributo.
[quella testa poggiata su un ginocchio.e quella mano che scorre su un vetro.che preme,quasi a voler trattenere,e che lascia la presa come a non farcela più,resteranno dove sono.
non brucio niente io.
non brucio più niente.
non ce la faccio.]

e sentirsi come un papà che sta perdendo i primi passi e le prime parole.o il primo dentino.
perchè nel frattempo,lui,stava registrando le chitarre di un capolavoro.

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